Il ‘Giornalotto’: l’editoriale

Non serve neanche dirlo, ce ne siamo resi conto tutti in fondo: come inizio di decennio questo 2020 è stato molto frenetico per ora. Ci sono stati infatti diversi avvenimenti che hanno spesso conseguito un interessamento globale, e la serenità e tranquillità che ci avevano promesso tutti a fine 2019 non è durata nemmeno una settimana. Non vogliamo però fare i complottisti, e tanto meno allarmare chi ci legge. Non si può non negare che sia una grande coincidenza il fatto che siano successe così tante cose in così poco tempo, ma su ognuna di esse si potrebbero fare diverse osservazioni. I protagonisti siamo sempre noi, noi essere umani, con i nostri piccoli e grandi difetti. Il problema sorge però quando, da come li gestiamo, dipende la vita e il benessere di molte altre persone. Non è infatti così grave se diffidiamo per malizia di qualcuno, o magari per orgoglio cerchiamo di non far trapelare un errore che abbiamo fatto, ma diventa più serio quando non si tratta di semplici amicizie, bensì di diplomazia e accordi con altri stati. Non si può condannare, oltre un certo limite, la superbia di chi pensa di saper fare tutto, ma è comprensibile non potersela spiegare quando questa causa la morte di qualcuno. Siamo infine tutti abituati all’arroganza di chi vuole imporsi sugli altri, ma non è accettabile se un singolo vuole imporsi su uno stato. Ovunque guardiamo però, qualsiasi notizia ci riporti la radio o un telegiornale, al centro ci siamo sempre noi, e accusiamo sempre negli altri quei difetti che magari non riusciamo a vedere in noi stessi.

di Niccolò Sergi 4^F