Inquinamento industriale

Alessandro Zirone

Sono state molte le rivoluzioni che hanno caratterizzato la storia degli uomini e che hanno provocato un forte cambiamento in essa. Degli esempi potrebbero essere la nascita della scrittura o l’invenzione della ruota, ma tra quelle “più recenti” (si fa per dire) si può parlare della rivoluzione industriale. Essa è nata per semplificare e velocizzare i processi difficili che l’artigiano usava svolgere, come ad esempio la produzione tessile.
C’é da dire che per molto tempo non sono state considerate le conseguenze ambientali che ne sono derivate e ne derivano e tuttora, nonostante le leggi approvate dallo stato italiano per la tutela dell’ambiente, il problema persiste. Nella nostra città, come per gli altri centri abitati italiani industrializzati, sono presenti delle stazioni di monitoraggio in grado di prelevare l’aria e controllare le percentuali di gas inquinanti. Sono stati inoltre stabiliti dei limiti di emissione da rispettare che, se superati, comportano per i proprietari degli impianti industriali sanzioni molto elevate. Il rispetto di queste soglie è controllato dall’ARPA (agenzia regionale per la protezione ambientale) che riferisce tale anomalia a chi ne è diretto responsabile richiedendo un intervento immediato. Nella risoluzione del problema l’ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha stabilito che entro e non oltre le 24 ore tutto deve essere messo in regola, altrimenti si deve preparare un piano di evacuazione per i cittadini. A Siracusa non sentiamo quasi mai parlare di percentuali molto elevate di gas inquinanti, ma tutto ciò non coincide con il 10% in più di tumori a Priolo e Augusta rispetto al resto della Sicilia e ai moltissimi casi di decesso dovuti ad essi, o animali come i pesci con mutazioni genetiche dovute agli scarichi di sostanze tossiche in acqua. Alcune industrie sono state recentemente chiuse per il loro eccessivo superamento delle soglie, ma hanno inquinato per moltissimo tempo e lo stesso si potrebbe dire di molte altre che ancora non sono in regola. Ciò che inoltre potrebbe portarci a riflette è che spesso nei comuni dell’area industriale gli abitanti quasi si abituano ai cattivi odori provocati dall’inquinamento industriale. Le azioni che potrebbe contribuire a creare equilibrio tra industria, ambiente e le specie animali sono prima di tutto la bonifica dei luoghi fino ad oggi contaminati e investimenti nell’ammodernamento degli impianti. Inoltre, dal momento che il petrolio non sarà sicuramente una fonte energetica del nostro futuro, si dovrebbero effettuare la sostituzione delle industrie per la raffinazione del petrolio in altre per la produzione o trasformazione di fonti di energia rinnovabili e sostenibili.

Liceo Scientifico e delle Scienze Umane O.M. Corbino Siracusa