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ADDIO A STEPHEN HAWKING, ASTROFISICO, MATEMATICO E SOGNATORE

Le mie aspettative si ridussero a zero quando avevo 21 anni. Tutto il resto da allora è stato un bonus”

Queste sono state le parole dell’astrofisico Stephen Hawking , a cui è stata diagnosticata la Sla in giovane età con un’aspettativa di vita di soli due anni. E invece, sorprendendo la comunità medica e scientifica, lo scienziato si è spento il 14 marzo 2018 a 76 anni nella sua casa a Cambridge.

Con i suoi studi sui buchi neri e la formulazione della Teoria del Tutto ha segnato la fisica e l’ immaginario collettivo , divenendo un ‘icona e uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. La collaborazione con altri studiosi ha contribuito all’elaborazione di numerose teorie fisiche e astronomiche: il multiverso e la formazione ed evoluzione galattica, spiegate sempre con semplicità in numerosi testi scientifici.

La fama di Hawking lo ha portato ad essere amato e stimato in tutto il mondo , come egli stesso riteneva: ”Sono sicuro che la mia disabilità ha qualcosa a che fare con la mia celebrità . La gente è affascinata dal contrasto tra le mie capacità fisiche molto limitate e la natura estremamente ampia dell’ universo che studio” .

Proprio come Albert Einstein ,Stephen è diventato un’ icona pop , la figura dello “scienziato benevolo” dei film, fumetti e serie tv. La sua disabilità lo ha reso un perfetto personaggio di fantascienza e , difatti, nei primi anni Novanta è iniziato ad apparire in film e cartoni animati . Le sue più famose comparse sono state in Star Trek : The Next Generation del 1993 , ne I Simpson e in Futurama ,nel film del 2012 The Avengers , divenendo poi, negli ultimi anni, un personaggio ricorrente nella sitcom The Big Bang Theory. Nel 2014 La Teoria del Tutto è stato il primo film a portare sul grande schermo la vita dello scienziato , interpretato dall‘ attore britannico Eddie Redmayne che si è aggiudicato il premio Oscar come miglior attore protagonista.

L’ironia della natura ha voluto che Hawking morisse nel giorno dell’anniversario del numero più famoso del mondo , il pi greco, ma anche a 130 anni dalla scomparsa di Albert Einstein e che nascesse esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo Galilei.

Siamo solo una razza avanzata di scimmie su un pianeta minore di una stella di media grandezza. Ma possiamo capire l’ universo. E questo ci rende molto speciali”.

PAOLINI ALESSANDRA