• Home
  • Blog
  • Articoli
  • ‘’Il bambino irraggiungibile’’- Storia di un ragazzo autistico non verbale ma pensante

‘’Il bambino irraggiungibile’’- Storia di un ragazzo autistico non verbale ma pensante

Sabato 7 aprile si è svolto un incontro presso il teatro comunale di Soverato con Manuel Sirianni, ragazzo autistico residente a Catanzaro, autore del libro “Il Bambino Irraggiungibile” nel quale racconta la sua storia.

Manuel è un ragazzo come tanti; con sogni, aspirazioni, desideri, obiettivi e sentimenti tipici dei ragazzi della sua età, ma con una diversità: l’autismo.

Diversità non intesa come un difetto. Spesso infatti la società disprezza la diversità. Citando una sua docente: “Come una ragazza può avere i capelli di un colore diverso dal solito, o un tipo di jeans particolare, Manuel è autistico…cosa c’è di strano?”. Inizialmentesono stati letti alcuni suoi scritti come presentazione daRiccarda, la sua prima terapista a cui Manuel ha dedicato un intero capitolo del libro, il sesto, dove racconta come leiabbia cercato di tirarlo fuori in ogni modo dal tunnel senza luce nel quale era entrato.

Successivamente ha parlato la madre, che ha raccontato i primi anni di vita di Manuel e di Daniel (quest’ultimo è suo fratello, anche lui autistico), di come hanno scoperto dell’autismo(all’epoca se ne parlava poco), come hanno lottato insieme lei e suo marito(il padre dei ragazzi ha una personalità più riservata rispetto alla moglie, per questo motivo era presente alla conferenza ma è rimasto seduto da parte. Ha un ruolo fondamentale nella famiglia, in quanto è l’ancora della madre dei suoi figli che nei primi anni di vita di Manuel e Daniel non riusciva ad entrare in contatto con loro. Per lui invece sin dai primi periodi è stato facile entrare in sintonia con i ragazzi come se anche lui avesse un lato ‘’autistico’’(una sensibilità non comune nei normodotati).

Ha parlato di quanto sia stato difficile cambiare il suo modo di vedere i suoi due bambini, non parlanti ma pensanti e con delle capacità che i “normali” non hanno. Ha fatto l’esempio di Daniel che era seduto in prima fila ed ascoltava musica, ma nel frattempo seguiva la conferenza. Per lui questo è normale, mentre per i famigerati ‘’normodotati’’ sarebbe una cosa quasi impossibile.

Ha parlato delle enormi differenze tra i due fratelli. Daniel è stato sempre davvero vivace, in continuo movimento, un genio dellamatematica e appassionato di musica. Mentre Manuel è sempre stato più calmo, sensibile, amante della lettura e della scrittura.

Sono entrambi ragazzi non verbali. Ma nonostante ciò hanno due modi differenti per comunicare con il mondo. Daniel utilizza la tecnica della parola-frase. Ovvero, se desidera uscire e fare un giro, la parola ‘’Macchina’’ riassume tutta la frase.

Mentre Manuel non si esprime a voce, ma con la tecnica della comunicazione facilitata. Con questa tecnica riesce a scrivere tutto ciò che ha bisogno di esprimere.

Durante l’incontro Manuel, ha voluto interagire con il pubblico citando una frase di Einstein: ‘’Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”

Successivamente hanno parlato i suoi insegnanti dell’inizio del suo percorso scolastico. Hanno descritto il loro lavoro coni due fratelli. Per loro non è stata una passeggiata, ma hanno sempre creduto e dato fiducia alle loro capacità.

Hanno approfondito il discorso della CF (comunicazione facilitata) che nonostante non sia scientificamente provata, con lui sta funzionando.

La referente del progetto Gutenberg ha spiegato come Manuel sia arrivato a pubblicare il suo libro. Manuel oggi deve dire grazie a Beatrice Masini, perché è lei che durante un incontro del progetto ‘’Gutenberg’’ rimane incuriosita da Manuel e chiede informazioni su di lui. Dopo aver letto alcuni dei suoi scritti decide di proporre a Manuel di scrivere un libro. Ovviamente lui ha colto la palla al balzo e non si è fatto scappare quest’incredibile opportunità.

L’incontro è terminato con le domande da parte del pubblico e le risposte di Manuel, preparate precedentemente a casa.

Il libro “Il Bambino Irraggiungibile” racconta la sua vita, dai primi mesi fino al ragazzo che è attualmente. Come lui dice questa prima sua fatica è dedicata alla madre Oceania ed al padre Fabio. Nei primi capitoli è la madre che racconta dei primi mesi di vita di Manuel, dove era apparentemente normale. Racconta delle difficoltàin un periodo buio che ha vissuto, nella solitudine più profonda, aggravata dai pregiudizi di tutte le altre persone contro i suoi due bambini considerati “diversi”.

In tutti gli altri capitoli è Manuel cheracconta come ha vissuto questa situazione dal suo punto di vista. Narra come è stato difficile per lui il periodo della scuola materna e delle elementari, dove i bambini lo guardavano come se fosse un marziano e creavano piccoli gruppi per giocare tra di loro. Racconta di come si sentiva isolato, solo, incompreso da tutti. Evidenzia molto spesso le emozioni che lui prova. Racconta delle sue maestre che hanno sempre cercato di aiutarlo e di farlo conoscere a tutti per quello che realmente è e che non è riuscito per molto a dimostrare. A nove anni finalmente, grazie ad una tastiera è riuscito a far capire agli altri chi era realmente, cioè una persona pensante e che esisteva, e non un vegetale. Inserisce in questo libro alcuni scritti e poesie delle scuole elementari e delle medie e dai quali si capisce che ha davvero molto talento. Spiega il passaggio dalla scuola elementare alle medie dove si è trovato meglio, con dei compagni che hanno sempre dimostrato solidarietà e amore nei suoi confronti. Parla dei suoi insegnanti ed è merito loro se è riuscito a raggiungere questo enorme traguardo.

Questo libro è adatto ai ragazzi ed ai genitori di “figli speciali” per far capire che dietro ad un ragazzo autistico c’è una persona viva, con dei sentimenti, con intelligenza e talenti che tutti hanno. Fa comprendere di non fermarsidavanti ai pregiudizi perché nessuno ha il diritto di sentirsi superiore ad un’altra persona, ma prima di giudicare bisogna davvero conoscere qualcuno.

-Alessia Tolotta