Cyberbullismo: i nuovi leoni da tastiera.

Oltre al bullismo, negli ultimi tempi, a causa di un uso improprio delle nuove tecnologie si sente sempre più spesso parlare di cyberbullismo e dell’impatto che ha sulle vittime.

Di cosa si tratta realmente? Sono denominati così tutti gli atti di bullismo e molestie che vengono compiuti attraverso i nuovi mezzi di comunicazione: chat, forum, e-mail, social.

Il cyberbullismo comprende molestie, denigrazione, flaming (utilizzo di linguaggio estremo nei siti a scopo di provocare una reazione nell’interlocutore, per poi goderne dopo averlo messo in difficoltà ), falso profilo (la creazione di un’identità non propria all’interno di un profilo falso), esclusione e minacce di morte. Come anche la pubblicazione di informazioni private appartenenti ad un’altra persona.

Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo. A ricordarlo è la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, che si celebra il 7 Febbraio.

All’interno di questo fenomeno vi sono, paradossalmente, “disparità di genere”: circa il 32% delle ragazze é bersaglio di commenti a sfondo sessuale e appellativi volgari, a differenza dei maschi di cui ne preoccupa solo il 21%.

E’ possibile denunciare gli episodi di cyberbullismo allo  CNAC (centro nazionale anti-cyber bullismo) che, offrendo un primo consulto legale gratuito, permette alle vittime di cyberbullismo e abusi online (o alle loro famiglie/insegnanti) di essere nella condizione di conoscere e poter esercitare i propri diritti. Durante l’appuntamento gratuito è possibile raccontare all’avvocato ciò che è successo. Il CNAC mette a disposizione anche la possibilità, per la vittima, di comunicare con i social network, le piattaforme di condivisione o i motori di ricerca utilizzati dal cyberbullo per compiere le prepotenze, promuove incontri fra il cyberbullo e la vittima, finalizzati alla conclusione di un accordo per rimuovere il comportamento dannoso, senza ricorrere allo strumento giurisdizionale, oppure segnala alle autorità competenti delle situazioni di abuso, maltrattamento o disagio riscontrate. Non serve escludere il mondo dei social dalle nostre relazioni abitudinarie: per non rimanere intrappolati in un episodio di bullismo e tanto meno essere colpevole di un tale atto, è importante pensare a ciò che si scrive e a ciò che si condivide ed il modo in cui si esprime un parere riguardo qualcuno, poiché anche un semplice scherzo verso un amico, può diventare qualcosa di più grave.

Clorinda Catalda Ferrara

3A Liceo Classico Cambridge G.B. Vico Napoli