Bullismo

Questa storia parla di Matteo, un ragazzo molto debole e introverso.

Giorno 4 dicembre 2014, Matteo era ritornato da scuola con l’occhio nero e molti lividi sull’addome. La mamma, molto preoccupata, chiese al figlio cosa gli fosse successo e Matteo rispose: – Mamma tranquilla, sono caduto dalle scale.

Il giorno dopo, il ragazzo ritornò da scuola con altri lividi e gravi ferite alle gambe. La mamma capì che era successo qualcosa con i compagni e  decise di andare dal preside perché voleva spiegazioni sulle cose che accadevano a suo figlio e che venissero presi immediati provvedimenti. Il preside la ricevette, la mamma gli spiegò quello che gli aveva raccontato il figlio. Il preside decise di tenere d’occhio Matteo.

Il giorno seguente, il dirigente scolastico vide Matteo con un gruppo di ragazzi più grandi di lui, che lo prendevano in giro e che gli davano pugni e calci come se fosse un giocattolo. Il preside intervenne, fermando la violenza nei confronti di Matteo e contattando subito la madre del ragazzo,  per metterla al corrente di quanto avvenuto. I bulli furono puniti severamente e da quel giorno Matteo andò a scuola tranquillamente, senza pericolo.

Questo spiega che il bullismo si può sconfiggere. L’importante è non tenere tutto dentro, ma parlarne con i propri familiari. Tante volte i bulli credono di essere forti, ma in realtà dentro di loro sono deboli.

Giulia Bosco, Giulia La Rosa, II A