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“Una profonda passione per il mare”, intervista all’ammiraglio Giancarlo Russo

Oggi, 17 gennaio 2019, ci troviamo nella sede della capitaneria di porto, Guardia Costiera di Reggio Calabria per incontrare il comandante, l’ammiraglio Giancarlo Russo.

Comandante, oggi come nel recente passato, la Guardia Costiera viene associata ai numerosi salvataggi di vite umane nel mare Mediterraneo.  In che cosa consiste il vostro lavoro e perché lo consiglierebbe ad un giovane della mia età?

Se posso, porterei come risposta la mia esperienza. La mia scelta parte da una passione, una profonda passione per il mare. Il mare visto come fonte di risorse alimentari ed energetiche, fonte di cultura e via di collegamento, mezzo di unione tra le comunità che vivono sulle sue sponde. Ecco il nostro lavoro, quello della Guardia Costiera consiste nell’insieme di attività volte alla difesa, alla preservazione del bene “mare” e delle risorse che da esso vengono tratte, alla tutela della sicurezza della navigazione e dei trasporti e nella salvaguardia della vita delle persone che vivono, lavorano e che, per qualsiasi motivo, si trovano in mare.

È stato portato a fare sacrifici nel corso della sua carriera e quali difficoltà ha trovato?

Sacrifici certo se ne fanno tanti, come tanti ne fanno coloro che svolgono un servizio a favore della collettività, senza soluzione di continuità ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno.

Sacrifici che coinvolgono le nostre famiglie ma che vengono ripagati dalla soddisfazione di svolgere un lavoro utile per il prossimo che ci piace fare, altre dalla riconoscenza di quanti, grazie al nostro intervento, vengono strappati ad un futuro incerto.

 

Roberta Russo III G