UNA RAGAZZA CHE CREDE NEL SUO FUTURO

Il giorno 1 febbraio,alcune classi della Benedetto Croce e altre scuole,hanno avuto la possibilità di prendere
visione di uno spettacolo teatrale “immergendosi” nell’epoca tra il 1939 e il 1945,cioè il periodo della seconda
guerra mondiale:quando i nazisti per dimostrare la superiorità della loro razza (ariana),organizzarono una
strage di ebrei,politici,omosessuali,testimoni di Geova ecc. caricandoli su treni (carichi merci) viaggiando per
giorni interi senza il minimo indispensabile (molte volte poteva mancare anche l’aria per l’ammasso di persone
in un vagone).Lo spettacolo in sè parlava della vita di Anna Frank:una ragazza di 13/14 anni costretta a vivere
barricata in una piccola soffitta al di sopra di una fabbrica , Anna visse estraniata dal mondo esterno per 2 anni
e qualche mese, con lei la sua famiglia:il padre Otto,la madre Edith e la sorella Margot, a loro si aggiungeranno
in seguito anche la famiglia Van Pels e un ottavo fuggitivo Fritz Pfeffer.Anna scrive un diario regalatole per il
suo 13° compleanno,chiamandolo Kitty che diventerà la sua migliore amica durante il periodo trascorso
nell’alloggio,raccontandole di quanto sia difficile vivere in otto in uno spazio così piccolo, la ragazza nel corso
del tempo si innamorerà di Peter : il figlio dei Van Pels ,che le regalò il suo primo e ultimo bacio pochi istanti
prima che i tedeschi irrompessero nell’alloggio l’8 agosto del 1944, solo 2 settimane prima che il campo in cui si
sarebbero ritrovati fosse stato liberato. Alla fine dello spettacolo Anna dice una frase, una frase con tante
aspettative ma inverosimile all’orecchio di chi l’ascolta :”A dispetto di tutto quanto, credo ancora che la gente
abbia davvero un buon cuore” ,e credetemi, sentirlo dire da una ragazzina che ogni giorno vive con la paura di
essere vista, costretta ad abituarsi ad un posto che non è il suo,non adatto a lei e alla sua gioventù ormai
“bruciata”,sentirlo dire da Anna:un’ebrea,uno scarto umano, è davvero toccante, perchè nonostante tutto lei ci
crede ancora in un futuro, il suo.

 

Daniela  Valyukh  III C