La scuola tra passato e presente

La scuola cambia e cambia il ruolo dei docenti e degli studenti.
Sono sempre stato curioso di sapere come era la scuola in passato
e così ho spesso cercato su Internet notizie in merito a questo per
scoprire cosa è cambiato nel corso degli anni. La lavagna nera
completa di gessetti e cancellino è stata sostituita dalla LIM
(lavagna interattiva multimediale), le aule con pareti un tempo
tappezzate di cartine geografiche ora sono state trasformate in
spazi aperti dove sulle pareti sono affissi lavori fatti in gruppo.
Anche il materiale didattico è cambiato, i libri di testo erano un
terzo di quelli attuali che oltretutto oggi sono anche in formato
digitale e le consultazioni a casa erano fatte tramite l’uso
dell’enciclopedia mentre oggi basta un click su wikipedia. Per non
parlare poi del fatidico passaggio dal registro cartaceo a quello
elettronico. Le assenze, i voti, le comunicazioni, le pagelle era tutto
trascritto su carta con una biro. “Scusa potresti dettarmi i compiti
per domani?” una domanda fatta al compagno di classe quando si
era assenti che non ascolteremo più perché tutto ora è riportato sul
registro elettronico. Gli studenti avevano, anni fa, la possibilità di
nascondere ai propri genitori un’assenza o un brutto voto. Oggi
tutto questo è impossibile! Anche laddove la famiglia dovesse
risultare un po’ “distratta” la scuola provvede subito a richiamare la
loro attenzione tramite richiesta di un colloquio. Ma la scuola non è
cambiata solo per quanto riguarda la tecnologia ma anche per
l’aspetto del rapporto tra docente e studente. In passato l’autorità
dell’insegnante era esercitata tramite regole, doveri e l’ascolto
silenzioso degli studenti. Oggi forse c’è più collaborazione tra
professori e studenti, più confronti e a volte anche scontro. E’
impossibile per me poter dire se la scuola del passato fosse migliore
o meno perché non l’ho vissuta, l’unica cosa che posso fare è
provare ad ascoltare testimonianze di chi l’ha vissuta in prima
persona. Per questo ho deciso di intervistare chi negli anni ’70 ha
frequentato la scuola superiore.
Presento di seguito l’intervista fatta alla Sig.ra Sandra S. che tra il
1972 e il 1977 ha frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale
“Quintino Sella” di Roma a Portico d’Ottavia.

Buongiorno Sig.ra Sandra, come mai ha scelto di
frequentare questa scuola?
Sandra S.: Terminata la scuola media, con le mie amiche abbiamo
deciso di voler studiare Ragioneria perché in quegli anni quella
scuola offriva al termine dei cinque anni grandi opportunità di
lavoro
Con quali mezzi andava a scuola?
Sandra S.: Con i mezzi pubblici
Come erano composte le classi?
Sandra S.: Le classi erano miste, non c’erano stranieri ed erano
molto numerose, circa 30/35 studenti per classe
Potevate vestire come volevate o dovevate indossare una
divisa?
Sandra S.: Assolutamente la divisa! Le ragazze dovevano indossare
il grembiule nero mentre i ragazzi giacca e cravatta e alcuni di loro
se la dimenticavano noi ragazze gli prestavamo la cinta del nostro
grembiule.
Come era organizzato il calendario scolastico?
Sandra S.: La scuola iniziava il 1° ottobre e finiva all’inizio di giugno,
le festività erano di più rispetto ad oggi. Si andava a scuola tutti i
giorni anche il sabato, una settimana di mattina e una di
pomeriggio.
Come era il rapporto tra docenti e studenti?
Sandra S.: I docenti erano molto autoritari e ci si dava tutti del lei.
Voi studenti eravate uniti fra di voi? Organizzavate
assemblee d’Istituto e anche scioperi?
Sandra S.: Certamente!! Parliamo degli anni ’70, anni di
contestazioni e rivolte giovanili. Gli scioperi venivano fatti sia per
contestare contro problematiche interne dell’Istituto sia per
contestazioni politiche. Mi è capitato di assistere a scontri fra
studenti e all’intevento della polizia.
Facevate gite e viaggi di istruzione?
Sandra S.: Gite si, soprattutto visite culturali a musei e teatri. Viaggi
no perché la maggior parte delle famiglie in quegli anni avevano
problemi economici.
Per quanto riguarda il materiale didattico i libri di testo
erano come quelli di oggi?
Sandra S.: Assolutamente no! I libri erano pochi infatti non usavamo
lo zaino ma un grande elastico.
Ha mai subito o assistito ad atti di bullismo?
Sandra S.: No. Non posso però dire con certezza che non ce ne
fossero perché in quegli anni noi ragazzi non avevamo un bel
dialogo con i nostri genitori.
Grazie per la sua disponibilità.

Leonardo Di Gennaro