I nostri giovani alunni alle olimpiadi di filosofia

Importante prova quella che si è tenuta giovedì 21 marzo presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina “Dipartimento di Scienze Cognitive, Pedagogiche, Psicologiche e Studi Culturali”, per i nostri ragazzi, che li ha visti sfidare, attraverso diverse citazioni e massime filosofiche un centinaio di coetanei provenienti da tutta la Sicilia. Le Olimpiadi di Filosofia sono gare individuali per le alunne e gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado. Sono organizzate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione – d’intesa con la Società Filosofica Italiana e rientrano nel programma nazionale del MIUR per la Valorizzazione delle Eccellenze.

Bazzano Matteo di IV A Liceo di Floridia , Baglieri Vanessa 3 A Liceo di Canicattini Bagni; Stoica Teodora 4A Liceo di Floridia, Jensen Tyler 4 A Liceo Canicattini Bagni (prova in lingua inglese), hanno affrontato le quattro ore di prova delle olimpiadi di filosofia.

«È stata una bella esperienza, difficile da dimenticare – raccontano i nostri ragazzi- un percorso che ci ha permesso di approfondire alcuni argomenti filosofici e affrontarli con un approccio diverso rispetto alla filosofia tradizionale che si fa a scuola».

Vi si mette in luce l’importanza della filosofia in tutti gli ambiti della formazione, in virtù della fluidità e velocità che caratterizzano la società odierna e che esigono l’acquisizione di un pensiero critico per governare i processi di cambiamento – commenta la prof.ssa Palermo. La filosofia incoraggia quella “visione dell’intero” cara a Hegel: quella capacità cioè di andare oltre la iper-specializzazione –così di moda oggi- alla ricerca di un principio d’interpretazione dei fenomeni non puramente settoriale. Essa promuove soprattutto la capacità di conoscere se stessi e di sapersi rapportare al mondo esterno. Ma la filosofia è anche altro, ci rende capaci d’interpretare meglio la realtà esterna, d’interrogarci sui grandi problemi della vita individuale e sociale, di affrontare in modo più approfondito i temi che sono oggetto dei dibattiti politici, economici e culturali, di gestire in modo più responsabile i mutamenti provocati dalla contemporaneità.