World Water Day 2019, il mondo a rischio siccità

Ogni 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite per valorizzare e preservare le risorse idriche del nostro pianeta.
Quest’anno, il motto della ricorrenza è “Leaving no one behind” (“Non lasciare indietro nessuno”). Nonostante l’accesso all’acqua si collochi alla base della salute pubblica, infatti, oggigiorno miliardi di persone nel mondo incontrano milioni di difficoltà per rifornirsi di questo bene primario, che si sta tramutando in un lusso. A questi si intende rivolgere l’iniziativa, avente come obiettivo che tutti gli esseri umani possano accedere alle risorse idriche.
L’imprenscindibile diritto all’acqua è negato a ben 2 miliardi di persone nel mondo. Tale situazione trova il suo perché nei modelli di sviluppo tecnologico e industriale tutt’altro che sostenibili. La disattenzione nei confronti dell’ambiente è un problema da cui non si può sfuggire. L’inquinamento di mari, laghi, fiumi e falde acquifere compromette la flora e la fauna degli ecosistemi coinvolti, nonché il benessere dell’uomo. L’acqua potabile sta divenendo, infatti, sempre meno reperibile, ragione per cui sono scoppiate delle vere e proprie “guerre dell’acqua”,
analoghe a quelle del petrolio nel Ventesimo secolo. Nel Medio Oriente e nel Sud est asiatico sono numerosi i conflitti per accaparrarsi il controllo sul cosiddetto “oro blu”. La situazione è preoccupante se si pensa che spesso l’acqua diviene “arma”. In Siria, gli “attentati” ai serbatoi sono stati tanto gravi da precludere l’acqua alla popolazione per quindici giorni o più.
L’allarme siccità dilaga, inoltre, a causa del cambiamento climatico. L’andamento anomalo del clima provoca sfasamenti stagionali, alternando abbondanti precipitazioni a periodi di siccità totale.
L’aumento della temperatura media globale ha registrato i suoi picchi in Europa, dove l’intero sistema agro-alimentare rischia di essere compromesso.
Inoltre, la degradazione del suolo comporterà la desertificazione degli ambienti mediterranei, accompagnata a una generale “tropicalizzazione del clima”.
Il deficit idrico è destinato ad aumentare in via esponenziale col passare degli anni, causando anni via via sempre più siccitosi.

Erica Ardu III B