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Nuove proposte in Italia in materia di cyberbullismo: la legge 71 Ferrara non basta?

Pare che la legge 71 della senatrice Ferrara del maggio 2017 non basti per contrastare e punire i fenomeni di cyberbullismo in rete. Dal Governo nuove proposte per introdurre maggiore attenzione alla tutela dei minori sul web

La proposta di Anna Rita Tateo, già depositata alla Camera, co-firmata dalla collega di partito Ingrid Pisa e scritta con il contributo di Ciatdm, intende colpire direttamente i provider e non i gestori dei siti. 

La proposta 

Tra le misure ideate per ridurre i rischi di navigazione, con il disegno di legge si intende imporre l’obbligo immediato di cancellazione di scritti, disegni o immagine oscene da parte dell’autorità giudiziaria. I provider che non rispettano tale imposizione “potrebbero incorrere in multe che vanno dai 10 ai 50mila euro, alla sospensione fino a 12 mesi e alla cancellazione dell’elenco tenuto dal ministero”. 

Il M5S contribuisce a contrastare i temi legati al bullismo e cyberbullismo con una proposta, con la quale – secondo la leghista Tateo – arrivare ad un testo unitario. 

Dall’intervista rilasciata a Adnkronos, però, pare non si affronti la disinformazione e il fenomeno delle fake news nonostante l’Agcom abbia ratificato una convenzione con l’Istituto dei Sistemi complessi con un regolamento specifico. Tale dibattito, tuttavia, è già iniziato in diversi Paesi del mondo, soprattutto dopo il caso Christchurch. 

di Paolo Ferrara