Il nostro futuro a rischio

Cara Greta,
il periodo critico che sta vivendo il nostro pianeta dal punto di vista ambientale è inevitabile ma purtroppo chi sta al governo è troppo cieco per rendersene conto. Per questo trovo che la tua protesta sia qualcosa di fondamentale, perché forse, alzando la voce su certi argomenti e riunendoci per manifestare contro un problema di primaria importanza, forse le cose potranno cambiare o comunque potremmo fare tutto insieme un piccolo ma non banale passo nella giusta direzione. Questo pianeta in pericolo mi preoccupa ormai da tanti anni e non pensarci è diventato impossibile perchè basta guardarsi intorno per capire che c’è qualcosa che non va per il verso giusto. Noi giovani siamo tutti figli di una società consumistica perennemente occupata a comprare e a sprecare, senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni. I politici si preoccupano dell’economia del paese senza rendersi conto che questo potrebbe rivelarsi inutile dato che il nostro pianeta scomparirà se continuiamo con questo andamento. I problemi del mondo infatti vanno ben oltre l’economia: a causa dell’incremento dell’utilizzo di energia, il riscaldamento globale è sempre più imminente e i suoi effetti nel giro di vent’anni saranno irreparabili. I nostri ghiacciai col tempo si stanno sciogliendo, e in questo modo le acque dei fiumi e dei mari si alzano di livello e inondano le città; a causa della deforestazione, i nostri alberi, fonte preziosa di flora, si stanno decimando; i rifiuti aumentano così tanto che negli oceani si stanno formando immense isole di plastica, ne è un inquietante esempio il Pacific Trash Vortex, una sorta di assurdo continente di plastica galleggiante. Purtroppo protestare non basterà, dobbiamo trovare un modo per cambiare l’esito del nostro pianeta partendo dai piccoli gesti nella nostra vita quotidiana, un giorno dopo l’altro.
Emma Boschi / Liceo Classico Galileo di Firenze