Il tesoro di Ciro, re di Persia – Racconto

La sera del 2 agosto Billy era a casa quando ad un certo punto lo chiamò Benji, il suo fratello collega archeologo. Gli disse che l’avevano avvertito di aver avvistato un vecchio tempio risalente al V secolo A.C. Nella giungla dell’Amazzonia. Alla notizia Billy rimase a bocca aperta. La mattina dopo si misero in volo con il vecchio aereo del nonno, che si trovava all’interno dell’hangar dell’aeroporto. Dopo nove ore di viaggio arrivarono all’aeroporto di Brasilia, la capitale del Brasile. Lì presero una jeep e con un localizzatore raggiunsero il tempio. Nel bagagliaio c’era tutta l’attrezzatura da archeologo: torce, pale e picconi. Quando furono arrivati videro che il tempio era circondato da palme altissime. Billy rifletté e disse: “Ma questo tempio non ha porte!“ Per sbaglio Billy, molto distratto, spinse un pulsante visto per caso e le porte del tempio si aprirono. Da lì uscirono un sacco di pipistrelli e loro due se la dettero a gambe. Quando poi i pipistrelli volarono via, i due archeologi si ritrovarono in un campo di piante carnivore ! Dietro a Benji c’era una pianta carnivora con la bocca aperta che sbavava. Prima che sbranasse Benji spuntò dal nulla una ragazza che con un coltello affilato tagliò il gambo della pianta. La ragazza si chiamava Leila e con sé aveva portato il suo coraggioso pastore tedesco Ginevra. Benji disse: “Ti ringrazio moltissimo, Leila, senti un po’: vorresti unirti a noi in esplorazione del tempio?” Leila disse: “Ma certo che sì! Mi piacciono tantissimo le avventure!” e fu così che incominciarono a piacersi. Billy annoiato disse: “Vogliamo entrare?” Dentro al tempio c’erano un sacco di monete , pile e pile d’oro, ma gli esploratori sentivano uno strano odore di cioccolato. Billy prese in mano una moneta e la toccò, poi provò a scartarla: c’erano monete al cioccolato bianco, al latte e fondente. In coro dissero: “È un trabocchetto!” Infatti ad un certo punto si aprì una botola sotto i loro piedi la quale li condusse in una miniera. C’erano tre carrellini per uno, ci salirono sopra e si accesero le luci della miniera, usciti dalla galleria arrivarono in una grotta dove c’erano delle montagne russe con discese e giri della morte. Loro volevano ritornare indietro, ma a un certo punto il carrello perse il controllo e incominciò ad avanzare fino a quando la velocità superò i 50 chilometri orari. All’improvviso i binari finivano come se ci fosse una rampa, allora cercarono di frenare il più possibile ma non ci riuscirono. Con il carrellino volarono fino dall’altra parte della miniera, dove non c’erano binari. I carrellini si scontrarono contro il muro della grotta. Lo sbattimento del carrellino fu così forte che il muro si ruppe e al di là di esso c’era un forziere con dentro un sacco di diamanti e gioielli! All’improvviso si aprì un’altra botola e caddero in uno scivolo d’acqua insieme al forziere e lo scivolo sotterraneo li portò nel fiume Rio delle Amazzoni. Loro tre e il cane tornarono tutti bagnati alla jeep, misero il forziere nel bagagliaio e andarono in aeroporto dove c’erano le forze dell’ordine ad aspettare l’arrivo di Benji, Billy e Leila e quando videro il forziere con dentro il tesoro si stupirono. Un mese dopo il tesoro venne portato ad analizzare e i tre esploratori scoprirono che era appartenuto a Ciro, re di Persia. Benji e Leila si sposarono e fecero un figlio. Lo chiamarono Ciro in onore del grande re!
P.P. / Classe VC – Scuola primaria Villani di Firenze