Tra i numerosi laboratori, volti ad accogliere le classi esterne durante il Festival della Scienza Ad/ventura, troviamo “Sentire le tracce” a cura dei ragazzi Marzia Perrozzi, Simone Camporeale, Carola Irrigati, Ilary Trofino e Francesca Franceschini.
Nato come progetto introspettivo, volto alla scoperta delle proprie emozioni, il laboratorio prevede l’associazione dei ricordi, delle emozioni, dei sentimenti ad uno o più oggetti di diversa forma, colore e materiale. Gli oggetti scelti vengono poi fatti aderire su delle sagome rappresentanti determinate parole, estratte da un testo letto all’inizio dell’attività. Il testo ha la funzione di dare maggiore presa alle proprie impressioni, in modo da lasciare traccia dentro ogni partecipante.
Il risultato è quello di trovarsi dinanzi a numerose sagome, tracciate da presumibili e ordinari oggetti, ma scelti e posizionati secondo un itinerario intimo di ciascuno dei presenti. Come momento conclusivo, gli ospiti vengono invitati a trascrivere su un biglietto anonimo le motivazioni che hanno spinto ad associare un determinato oggetto ad un determinato colore e materiale, in modo da avere un confronto diretto con le proprie emozioni.
Ognuno, nella propria vita, si trova inevitabilmente ad attraversare e affrontare situazioni ed episodi che lasciano dentro una traccia importante, sia positiva che negativa. I ricordi non sono altro che tracce del passato dipinte nella nostra memoria e molto spesso sono proprio loro a definire la nostra persona, le nostre priorità e il nostro comportamento.
È importante dunque avere la piena consapevolezza di ciò che si attraversa, delle emozioni che si provano, per poterle affrontare e conoscere, affinché non prendano il sopravvento sulla nostra lucidità.
Nonostante la tenera età, anche i bambini della scuola materna hanno avuto la possibilità di partecipare al progetto, divertendosi molto e confrontandosi. La loro curiosità è disarmante e piacevole in quanto va oltre quella forma di disinteresse che può caratterizzare, a volte, altre fasce di età.
Marzia Perrozzi