In Antartide si sta registra un caldo da record

La barriera di Ross è la più grande piattaforma glaciale dell’Antartide, con una dimensione pari all’incirca a quella della Francia. Questa rappresenta però anche un punto d’equilibrio cruciale per la sua stabilità, che negli ultimi anni ha profondamente subito gli effetti del riscaldamento globale. L’Antartide infatti annualmente perde una massa di ghiaccio sei volte superiore a 40 anni fa e nessuna delle 252 miliardi di tonnellate annue viene rimpiazzata da nuove formazioni.
Il punto più debole pare però essere la Barriera di Ross, che occupa la porzione nord-occidentale e costituisce il 32% della superficie totale del ghiaccio antartico. Per quattro anni ricercatori provenienti da tutto il mondo e coordinati dall’università di Cambridge ne hanno monitorato lo spessore attraverso un sistema di radar estremamente preciso e hanno raccolto informazioni sulla temperatura, la salinità, il tasso di fusione e la presenza di correnti oceaniche grazie ad una sonda oceanografica installata sotto la barriera di ghiaccio dagli esperti neozelandesi del National Institute of Water and Atmospheric Research (Niwa).
I risultati del loro studio, pubblicati sulla rivista “Nature”, hanno dimostrato che i raggi solari svolgono un ruolo importante nella stabilità delle piattaforme glaciali. Sebbene questa dipenda in parte dall’esposizione alle correnti calde, anche le acque superficiali, riscaldate dal sole, contribuiscono allo scioglimento, addirittura triplicandolo nei mesi estivi; queste penetrano nelle cavità sotto il ghiaccio, vicino all’isola di Ross, portando così ad un aumento del rischio del crollo della piattaforma. Fenomeni simili sono già stati osservati, ma con ghiacciai di dimensioni assai minori; l’ampiezza della barriera causerebbe infatti ripercussioni anche a 900 chilometri di distanza azionando così un crollo a catena.
Recentemente lo scioglimento in tale zona ha presentato una velocità di dieci volte superiore al previsto e non accenna a diminuire. “I tassi di fusione nella Barriera di Ross e nel mare circostante aumenteranno in futuro a causa dei cambiamenti climatici, che comporteranno una riduzione del ghiaccio marino e un innalzamento delle temperature nel Mare di Ross” scrive Craig L. Stewart, a capo del team di ricercatori del Niwa.
È evidente come il pericolo di un catastrofico crollo delle piattaforme antartiche sia imminente e quanto sia necessario darsi da fare il più presto possibile al fine di evitare un irrimediabile danno al nostro già fragile ecosistema.
Alessia Priori / Liceo Classico Galileo di Firenze