La macchina del tempo – Racconto

C’era una volta una donna di nome Piera che viveva sulle coste del Mar Adriatico nel 1861. Faceva una vita autonoma, noiosa, senza programmi per i giorni successivi, senza divertimento nella vita.
Un giorno capì che doveva fare qualcosa e giorno dopo giorno accumulava materiali e disegnava dei progetti per un’invenzione che sarebbe passata alla storia.
Alla fine, dopo tre anni di lavoro, la macchina era pronta: era magnifica, era splendida, aveva inventato una macchina del tempo. Subito dopo ci saltò sopra e andò avanti nel tempo, fino ad arrivare nel 2042. Scesa dalla macchina, vide tutto diverso: c’erano auto da lei mai viste, apparecchi elettronici, computer, telefoni completamente inesistenti nella sua testa.
Dopo aver gironzolato un po’ , riprese la macchina del tempo e andò ancora più avanti fino ad arrivare al 4461, dove tutto prendeva fuoco: c’era la guerra, una grande bomba era esplosa e aveva distrutto tutto.
Improvvisamente un sasso la colpì, lei cadde nella macchina del tempo e svenne.
La macchina impazzì andando avanti e avanti finché Piera si risvegliò nel 900741, dove di umani non c’era neanche la traccia tranne… un uomo di melma: la prese e la lanciò in una grotta dentro una gabbia.
Si risvegliò e il capo di quei mostri le era davanti. La stava per uccidere quando un coltello lo colpì da dietro, il mostro cadde e Piera vide dietro di lui un uomo oscurato dall’ombra.
Piera con voce bassa e impaurita disse: – Ma chi sei? –
L’essere andò alla luce: era un umano!
Aprì la gabbia, le diede la mano e le disse di scappare; ma lei non lo fece.
Voleva aiutarlo a sconfiggere quei mostri e lui le chiese: – E come? –
Mentre i mostri arrivavano, lei disse: – Seguimi! –
E iniziarono a scappare fino alla macchina: ci saltarono dentro e viaggiando nel tempo scapparono e andarono fino all’anno in cui i mostri furono creati. Impedirono la loro nascita. Per tutti gli anni successivi vissero in pace fino alla loro morte.
V.P. / Classe V B – Scuola primaria Vittorino da Feltre di Firenze