L’aspirapolvere magico – Racconto

È notte. È buio pesto. Sono in campagna con la mia famiglia nella casa dei miei nonni. La loro casa è piccola, disordinata e vecchia. Non riesco a dormire. I miei genitori russano fortissimo. La mia sorellina Kate si muove in continuazione nel letto e io non riesco a dormire: ecco perché non mi piace condividere la camera con mia sorella. Lei è molto bassa, ha dei folti capelli biondi e gli occhi azzurri. È molto capricciosa e vuole sempre fare bella figura con tutti; ha un carattere come quello di un leone.
Mi chiamo Gianni, ho nove anni e mezzo e non mi piace per niente andare in vacanza dai nonni. Sono molto alto e molto tranquillo, solo che a volte non mi rendo conto di quello che faccio, per questo ne combino di tutti i colori. Ho i capelli castani e gli occhi verdi come un bosco innevato.
Comunque, l’unica cosa da fare (nel bel mezzo di una notte buia in cui non riesco a dormire) è andare in cantina ed esplorarla un po’. Mentre cammino sento lo scricchiolio dei miei piedi nudi sul pavimento di legno, e la luce della mia candela che mi scotta i pensieri. Bene, sono arrivato nella cantina buia, fredda e spaventosa. Comincio ad esplorare.
Ad un certo punto vedo un frigorifero con la spina staccata; lo apro e ci trovo dentro cose stranissime: un formaggio ammuffito, un cacciavite arrugginito, dei gessi colorati, una vecchia spazzola, delle foto di famiglia (credo siano quelle con cui avevo pulito la macchia di vernice colorata che avevo gettato sul pavimento l’ultima volta che sono venuto qui), e un miniaspirapolvere con attaccato un minibarattolo verde. Ho provato ad accenderlo ed ho scoperto che non serve la spina. A volte ho delle idee folli e per questo ho provato ad aspirare le scale da cui sono sceso (sapevo perfettamente che non sarebbe successo niente, quindi ho provato) e invece le ha aspirate veramente! Che sorpresa!
Non riesco a pensare: nel bel mezzo di una notte buia mi sono avventurato nella cantina dei nonni, ho aspirato le scale da cui ero sceso con una aspirapolvere grande come il mio astuccio (che poi sono state trasportate in miniatura dentro il barattolo) e adesso sono bloccato qui! Sono in preda al panico, così comincio ad aspirare un divano, un armadio, la mia candela e tutte le altre possibili cose che si possono aspirare. Poi mi accorgo che aspirando l’armadio non ho più stracci o vestiti vecchi per coprirmi quando ho freddo, aspirando il divano sono costretto a dormire per terra e aspirando la candela non ho più luce, insomma non potrebbe andare peggio di così! Allora aspetto. Dopo due ore che aspetto comincio a stancarmi un po’, finché non vedo un gatto rosso grande e grosso che comincia a parlarmi: – Ciao, chi sei?”- mi chiede, ma io non rispondo. Certo che la mia vita è proprio strana!
– Scusa, ti ho chiesto chi sei – mi chiede ancora il gatto. Non rispondo neanche ora: sono paralizzato.
– Allora, vuoi rispondermi? Devo parlare in cinese per caso? Altrimenti ci provo! – insiste il gatto. Provo a rispondere: – Sono Gianni, un ragazzino che ha aspirato le scale da cui è sceso e adesso è rimasto bloccato qui! -.
Va bene, lo ammetto, ho risposto male perché sono un po’ stressato per tutto questo.
– Ho capito; io sono il gatto Anacleto – mi dice il gatto. -Io ho la soluzione per te – continua.
– Sì, ti prego, dimmela: ho bisogno di saperlo e di uscire da qui! – lo imploro. Ora entriamo dentro il tombino del pavimento (soluzione indicata da Anacleto); strisciamo in mezzo a tutta la sporcizia possibile; ma purtroppo dopo un po’ mi allontano da lui e lo perdo. Dopo mezz’ora di disperata ricerca trovo il gatto rosso grande e grosso in un tubo che fortunatamente porta al giardino di casa dei miei nonni che mi aspettava.
– Ma sei pazzo! – gli urlai. – Come puoi lasciarmi lì tutto solo, che non so la strada fra questi tubi? -continuai. Il gatto rosso grande e grosso non mi risponde. Continuiamo il percorso in silenzio. Finalmente usciamo e sento, con il mio naso annuso il profumo di aria fresca della notte.
Così, come se non fosse successo niente, torno a letto con il mio nuovo gatto rosso grande e grosso. L’aspirapolvere l’avevo sotterrato in un punto nascosto del giardino: chissà, magari fra tanti anni qualcuno lo ritroverà…
C.N. / Classe VC – Scuola primaria Villani di Firenze