Lilli, Lalla e i fantasmi – Racconto

Tanto tempo fa in un regno incantato abitato in armonia da animali magici e fate viveva una famiglia molto speciale. Magari non molto speciale agli occhi di tutti ma molto speciale perché, da lì a pochi anni, in quel regno la pace sarebbe finita e sarebbe cambiata per sempre la vita dei suoi abitanti, e la causa principale sarebbe stata scatenata proprio da loro.
Infatti, quelle che pochi anni prima erano solo delle piccole fatine ora erano cresciute e erano diventate delle fate esperte in grado di abbattere tutti i muri che si trovavano davanti. Si chiamavano Lilli e Lalla, avevano dei nomi molto simili e tutti le confondevano per questo, ma in realtà erano molto diverse, soprattutto negli ultimi tempi.
Lalla al suo quattordicesimo compleanno cambiò molto, divenne improvvisamente una persona irritata e mai col sorriso. Lilli invece al suo quattordicesimo compleanno divenne più felice e spensierata di quanto fosse già stata prima. Lalla non aveva tutti i torti ad essere così abbattuta, dopo le varie invasioni dei fantasmi infatti nessuno usciva più di casa. Ma a Lilli il comportamento di sua sorella sembrava anche un po’ troppo esagerato. Passarono duramente due lunghi anni e le cose andavano sempre più a peggiorare, non si vedeva nessuna via d’uscita a questo disastro. La cosa più strana che notò Lilli era che i fantasmi non puntassero a distruggere il regno ma era come se cercassero una sola cosa nello specifico. Doveva trattarsi di qualcosa di molto importante per la loro sopravvivenza, qualcosa che non erano ancora riusciti ad ottenere, o non del tutto. Così Lilli decise di capire che cosa cercavano di preciso, era l’unica fata che poteva riuscirci perché era l’unica a non averne paura. Decise di travestirsi come uno di loro per non farsi notare e di seguire il capo dei fantasmi (che si chiamava Bulu o almeno così lo chiamavano i suoi servitori) per capire che cosa volessero a tutti i costi.
Il capo disse: – Dobbiamo entrare dove ci ha detto lei: è li che la troveremo insieme a quello che ci serve! –
Lilli era molto confusa: chi era lei? E dove gli aveva detto di andare? Cosa stavano cercando? Continuò a seguirli per rispondere a tutte quelle domande, finché non si trovarono davanti alla casa di Lalla. I fantasmi entrarono come se fossero già stati li prima e come se avessero un altro scopo, non come in tutte le altre case, per spaventare le povere fate che vi abitavano. Entrarono e si posizionarono in cerchio davanti ad un tavolino. Dopo qualche lungo minuto arrivò Lalla con una strana scatola che mise sul tavolino e che aprì. Dentro c’era una strana pietra che improvvisamente sprigionò una forte luce e rese più forti i fantasmi, che prima erano tutti sbiaditi e deboli. Lilli solo ora aveva capito perché sua sorella era così cambiata: di certo era colpa della pietra e dei fantasmi. Nelle notti seguenti Lilli studiò la situazione e notò che il giovedì era l’unica notte in cui i fantasmi non andavano a casa di Lalla per recuperare le loro forze, quindi decise che il giovedì successivo sarebbe andata a casa di sua sorella e avrebbe rubato la pietra per mettere finalmente fine a questa storia. E così fu, Lalla non si accorse di nulla perché dormiva come un sasso…
La cosa più difficile fu trovare la scatola con la pietra magica, ma bastò qualche formula ed ecco, il gioco era già fatto. Ora restava solo da trovare un posto in cui nessuno avrebbe più potuto ritrovarla, così Lilli la buttò nel fondo del mare, ma nel frattempo i fantasmi, che stavano di guardia, si accorsero della sua presenza e di ciò che voleva fare.
Cercarono di fermarla ma lei aveva già lanciata la pietra: quando toccò l’acqua, i fantasmi non poterono fare nulla perché sparirono molto velocemente, per fortuna di Lilli e di tutte le altre fate, anche la pietra al contatto con l’acqua sparì. Così il problema dei fantasmi e gli strani modi di fare di Lalla restarono solo un brutto ricordo.
Bianca Morandi / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze