L’arte che dà voce all’altro

Il terzo giono della summer school Diregiovani ha visto come ospiti due artisti tanto lontani quanto vicini, Bagya Lankapura e Ciccio Merolla, che hanno interagito con i ragazzi per avvicinarli al loro mondo artistico e lavorativo.

“L’attività di cineasta mi permette di raccontare non solo le mie esperienze, ma anche quelle altrui”, così esordisce Bagya Lankapura, attore e regista emergente, che mercoledì 10 luglio è stato ospite della summer school dell’agenzia Dire e Diregiovani, svoltasi al Liceo Umberto I di Napoli, sul tema della difesa ambientale, con particolare attenzione alla questione del mare. Artista versatile, nato nel 1996, vanta una carriera sia da attore che da regista e sceneggiatore, già premiato alla X edizione del Premio Mutti-AMM alla 75esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Un finanziamento importante, quello ottenuto da questa vittoria, della somma di €18.000, che gli consente di portare avanti il suo film, “La voliera”, e di dar voce, attraverso questo, a tanti registi migranti. I motori alla base del progetto sono passione e dedizione verso tale mestiere che il regista utilizza per conciliare i suoi “due mondi” e contribuire, in maniera attiva, a sensibilizzare sul tema dell’immigrazione.

“Abbattere le etichette – continua Bagya Lankapura nell’intervista – per unire culture distanti tra loro”, analogo messaggio che traspare dal pensiero dello stravagante musicista napoletano Ciccio Merolla, anche lui ospite della giornata. Nato nei caratteristici quartieri del napoletano, si avvicina alla musica già in tenera età, osservando come tutto nel mondo emettesse un suono rumoroso o armonico. E’ ciò che ribadisce di continuo nel corso dell’intervista, concedendo i riflettori al tamburo, strumento che abbraccia tutte le culture e dal quale, a detta del musicista, nasce la musica. Essa è il frutto della compresenza di melodia, di vibrazione e, seguendo il processo dilemmatico del Machiavelli, soprattutto di ritmo. Ciccio ha una vera e propria filosofia del suono, secondo cui “Tutto è suono, tutto è ritmo”. E’ ritmo la voce, il vento, il passo di un uomo, persino il corpo umano: il musicista è infatti salito alla ribalta come il “suonatore di modelle” per un video postato su Youtube, nel quale il corpo di una modella diventa un vero e proprio strumento musicale. Entrambi gli artisti, seppur in modi differenti, contribuiscono a rendere partecipi della società coloro che, nella maggior parte dei casi, vengono considerati emarginati.

Pietro Munno

Francesco Caputi

Giuliana Lo Sapio