Ancora una volta l’Istituto Arangio Ruiz, ha dato a noi studenti un’opportunità di crescita e di formazione oltre che scolastica anche personale. Dal 16 settembre al 6 ottobre, quindici ragazzi della nostra scuola, compresa me, sono partiti a Londra per un progetto PON di cittadinanza europea dal ttolo “European citizenship training at London Docklands Campus” . Lì ci siamo dovuti ambientare con la vita dei college , infatti abbiamo alloggiato all’University of Greenwich dove, tutte le mattine, facevamo lezione di Inglese per migliorare le nostre capacità e prepararci all’esame B2 che affronteremo a breve.
Ogni insegnante, con diverse metodologie quali, ad esempio, la lettura di libri di letteratura, i dibattiti sulle problematiche odierne, ma anche giochi di memoria e lezioni all’aperto nei luoghi d’interesse ci ha fatto conoscere la cultura inglese e ci ha resi capaci di essere non solo cittadini del nostro stato, ma del mondo.
Non è stato facile abituarsi ad uno stile di vita diverso dal nostro, molto più frenetico, più caotico, distante sicuramente dal calore della nostra Sicilia; ma la cosa più bella che questo progetto ci ha lasciato è stata, senza ombra di dubbio, la capacità di accettare e di fare nostra la diversità degli altri. Ci siamo trovati di fronte tante realtà differenti che hanno messo alla prova le nostre competenze scolastiche e la nostra capacità di adattamento (dover fare la prima lavatrice della nostra vita, telecomandata con un’app inglese mal funzionante, è stata la sfida più grande!).
Il progetto rivolto agli alunni delle quinte e delle quarte classi, facente riferimento alle nuove “direttive” sulla cittadinanza, è riuscito sicuramente nel suo intento. Grazie ad esso, abbiamo avuto la fortuna di poter visitare ogni angolo di Londra, di poter girare tra i mercatini di Notting Hill, di perderci tra i negozi di Oxford Street, di diventare, noi stessi, protagonisti della saga fantasy più amata di tutti i tempi, dentro gli Harry Potter Studios, e di poter ammirare le bellezze custodite nei numerosi musei della città.
Noi ragazzi non possiamo che ringraziare, come d’abitudine ormai, la nostra scuola per essere pioniera dell’innovazione e per credere sempre in noi studenti e nella nostra volontà di apprendere anche al di fuori dell’ambiente scolastico.
Anna Di Franco V AL
