Mattina

La sua assenza è palpabile al mattino,

essa è un chiodo tagliente 

sulla superficie nuziale di un fiume di piume.

Le imposte rimarranno chiuse,

la camera è un mero crepuscolo.

Filtra, vibrato, uno spiraglio di luce

e cinge il letto di nostalgie fiorate,

caldo mi sfiora e assomiglia al mio amore.

Io sono avvolto in un gelido lenzuolo scarno e striminzito, 

saturo di profumi e di umori pietrificati.

Le braccia sono viluppi solitari e nudi,

come le mie tumide labbra.

La mattina ha inizio ed è lacrimevole: 

tale è il mio stato d’animo e tale la poesia!

Cristina Licitra, VA Classico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)