L’Australia sta bruciando

Gli incendi che stanno divorando il Paese dal mese di settembre hanno ucciso 480 milioni
di animali, quasi mezzo miliardo di esseri viventi. È la stima semplicemente agghiacciante
fatta dagli ecologisti dell’Università di Sydney al Times, un numero talmente grande che si
fa fatica anche a comprenderlo appieno. Soltanto di koala, del resto, ne sono morti oltre
8mila esemplari lungo la costa orientale. Si tratta circa del 30 percento della popolazione
dell’Australia centro-settentrionale, tra Nuovo Galles del Sud e Queensland.
I roghi fino ad oggi hanno distrutto oltre 4 milioni di ettari di foreste in cinque diversi Stati
della “terra dei canguri”, un’area estesa quanto il Belgio. Poiché l’estate australe è iniziata
lo scorso 22 dicembre e andrà avanti per diverse settimane, la fine dell’emergenza è
ancora molto lontana. A favorire le fiamme vi sono le temperature infernali che stanno
investendo l’Australia, con medie giornaliere superiori ai 40° centigradi e picchi che
sfiorano i 50° centigradi sulla colonnina di mercurio. Il caldo asfissiante, roghi e siccità
hanno come sfondo l’impatto dei cambiamenti climatici, che hanno resi questi eventi
naturali sempre più intensi e disequilibrati.
Tra i 480 milioni di animali uccisi dalle fiamme si contano mammiferi, rettili e uccelli, oltre a
un numero imprecisato di invertebrati. Tra le principali vittime ci sono i più piccoli e le
creature troppo lente per riuscire a sfuggire alle fiamme, in grado di propagarsi tra le
chiome degli alberi a grande velocità a causa del forte vento.
Giordana Russo 2G