Un anziano si racconta: ecco com’era la mia adolescenza

di Valentina Cimino 

Abbiamo intervistato un anziano di 80 anni chiededogli di parlare della sua adolescenza e cosa ne pensa dei ragazzi moderni
“Come era la tua vita da adolescente?”
-La mia vita da adolescente era disagiata non solo per me, ma anche per i miei compagni di classe. Infatti, andavo a scuola come tutti gli altri, ma per iscrivermi al magistrale i miei genitori ed io
stesso abbiamo fatto molti sacrifici, poichè non vi erano le possibilità o i soldi che oggi sono a disposizione.
“La tua condizione economica ha influenzato i rapporti con le persone che ti erano attorno?”
-No, perchè ci trovavamo più o meno tutti nella stessa situazione. Per esempio, ricordo che solo poche domeniche pranzavamo insieme con un panino che potevamo permetterci quasi una volta
al mese, per via dei pochi soldi e la città dove vivevo non era ricca come le altre, quindi noi ragazzi cercavamo di divertirci con quello che trovavamo.
“Cosa facevi nel tuo tempo libero di solito?”
-Nel mio tempo libero ricordo che ero solito uscire con i miei amici oppure li invitavo a casa. Inoltre io ero un ragazzo alla mano quindi avevo tante persone accanto, infatti i miei genitori si
arrabbiavano quasi sempre con me perchè troppe persone facevano avanti e indietro da casa mia e non mi facevano studiare, ed è per questo che non andavo molto bene a scuola.
“Oltre ad essere un adolescente spensierato ed amichevole, hai mai aiutato i tuoi genitori a portare il cibo a casa oppure a guadagnare i soldi?”
-Ovviamente si. Durante le vacanze natalizie o pasquali molte volte i colleghi di mio padre dovevano occuparsi della loro famiglia lasciando il lavoro della campagna tutto a mio padre, così io
lo aiutavo a raccogliere le olive a dicembre e a sistemare le vigne ad aprile.
“Come descriveresti la tua adolescenza con un aggettivo o una frase?”
-La descriverei “piena di sacrifici” sia per me che per coloro che avevo attorno, soprattutto per i miei genitori che nonostante la povertà non mi hanno fatto mancare nulla, e allo stesso tempo mi
hanno insegnato che niente è dovuto.
“Cosa ne pensi della generazione di oggi e quale sarebbe il consiglio che daresti?”
-Io penso che gli adolescenti odierni siano troppo ribelli e spero che non tutti facciano errori a se stessi e agli altri, altrimenti non saprei che futuro si costruiranno. Io consiglierei ai ragazzi di oggi di essere più seri nel fare qualunque cosa e di rimboccarsi le maniche perchè, anche se loro hanno tutto, il futuro che li aspetta non è semplice e certo come quello che fortunatamente ha avuto la
mia generazione.