• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Scalinata Vincenzo Longo: un tributo alla cultura umanistica

Scalinata Vincenzo Longo: un tributo alla cultura umanistica

di Maria Vittoria Buzzi e Arianna Strada 1B

Giovedì 13 febbraio si è svolta l’intitolazione della scalinata adiacente il Liceo D’Oria in memoria dell’illustre grecista Vincenzo Longo.

La cerimonia è durata circa un’ora onorando gli studi effettuati dal grecista, coinvolgendo emotivamente il pubblico. Alla commemorazione, era presente la moglie del prof. Longo,  Clara Rubbi, a sua volta studiosa e insegnante delle lingue antiche e critica teatrale. Con commozione, ha intrapreso un discorso con cui lodava gli studi del marito e la sua modestia.

Alcuni momenti significativi della cerimonia.

Clara Rubbi era visibilmente emozionata nel levare la bandiera che copriva la lastra,in ricordo di suo marito, e ha ripreso a parlare in modo coinvolgente e toccante, al tempo stesso.

 

Grazie alla disponibilità e gentilezza della professoressa Rubbi siamo riuscite a porle alcune domande.

Perché ritiene che ancora oggi lo studio delle lingue antiche sia importante?

”Perché è la base della nostra cultura; le lingue moderne che oggi si studiano, come tedesco e inglese, non hanno la base del greco e del latino. Faccio un esempio: quante parole noi troviamo nella medicina? Se voi leggete i famosi “bugiardini” ci sono tante parole che si capiscono attraverso il greco. Anche la parola φάρμακον(fàrmacon) è una parola greca. Possiamo, inoltre, risalire al significato di numerosi lemmi proprio grazie al greco e al latino. Posso dire, in conclusione, che queste due lingue antiche non sono morte, ma vigenti.”

Sappiamo che si è dedicata alla scrittura, alla critica teatrale ed all’insegnamento, qual è tra tutti i mestieri, quello che più l’affascina? 

“Sono tre mestieri completamente diversi; il rapporto con i ragazzi è un rapporto speciale, io avevo un legame molto amichevole ed unico con loro pur mantenendo i limiti della disciplina. Pensate che addirittura, alcuni miei ex alunni mi mandano gli auguri di Natale dopo 50 anni. Il teatro invece mi piace molto e mi allarga le idee. Il teatro è un modo per togliersi dall’isolamento, perché a differenza della visione di programmi televisivi, in cui il soggetto, la maggior parte delle volte, è da solo, a teatro si è in mezzo alla gente, in compagnia. Il teatro è un vivere insieme agli altri, infatti hai la possibilità di commentare lo spettacolo con gli altri spettatori, è una condivisione di gioie e dolori.”   

Ci può raccontare una memoria di suo marito, al fine di farlo rivivere?

”Mio marito era un uomo molto buono e gentile, non mi ha mai detto di no. Mi ha sempre lasciato fare ciò che desideravo, non per sottomissione, ma per il piacere di accontentarmi. Noi in 50 anni di matrimonio non abbiamo mai litigato, come ho già detto nel discorso fatto in precedenza, anche perché era impossibile litigarci”

Noi siamo alunni del liceo classico  con indirizzo umanistico, siamo molto interessate al suo mestiere di critico teatrale e volevano sapere se in futuro potesse venire nella nostra scuola per parlarne.

”Si, molto volentieri. Sarei molto felice di trasmettervi la mia passione e la profonda bellezza del teatro. È molto importante avere e saper esprimere le proprie opinioni anche attraverso la scrittura.” 

I nostri più sentiti ringraziamenti vanno alla signora Clara Rubbi che ha dedicato del tempo per rispondere esaustivamente alle nostre domande, anche incoraggiandoci a portare avanti gli studi intrapresi delle lingue classiche.