Cosa realmente stiamo imparando in questa quarantena

Cosa sto imparando in questo tempo di isolamento? Potrei fare come fanno tutti, dire che sto imparando ad apprezzare le piccole cose e che sto impiegando questo tempo stando con la mia famiglia e riordinando le mie priorità. Ma non sarebbe vero. Potrei dire che sto riscoprendo attività dimenticate e che sto imparando il vero valore della famiglia. Ma non sarebbe vero neanche sta volta. Mentirei anche se dicessi che sono triste e sconfortata. L’unica cosa che realmente provo in questi giorni è un grande vuoto interiore, una voragine nel petto che non c’è modo di colmare. Durante la mia vita di tutti i giorni sono occupata in mille attività che non lasciano nemmeno spazio ai pensieri, invece ora l’unica cosa che si può fare è pensare e ragionare. Sono stata improvvisamente sopraffatta da tanti brutti pensieri e brutte sensazioni che poche altre volte ho provato: malinconia, rabbia, sofferenza, gelosia e rimpianti. Come se non bastasse ogni giorno siamo assaliti da notizie sempre più sconfortanti e terribili. Una in particolare mi ha colpito; la temporanea sospensione del trattato di Schengen: migliaia di anni, centinaia di guerre, numerosissimi ostacoli da superare per raggiungere il sogno di un’Europa unita e aperta, schiacciati, distrutti, spazzati via in poche ore da un gruppo limitato di persone.  Questo grande vortice di emozioni negative e brutte notizie sta stravolgendo la mia piccola esistenza e ha cancellato quelli che pensavo fossero i miei punti di riferimento lasciando spazio solo al grande vuoto che ci circonda. Questo isolamento lo sto vivendo più come un isolamento mentale, che fisico. Non mi era mai capitato di trovarmi da sola con me stessa e devo dire che non è facile. Sto scoprendo tante cose di me sia positive che negative e che nella mia testa contribuiscono solo ad alimentare il caos. L’unica cosa che mi conforta in questo periodo e mi dà la lucidità completa è lo studio. Esso è sempre stato la mia più grande passione, grazie ad esso ho ottenuto i miei traguardi più importanti, ma ora è diventato molto di più. Riuscirei a dire che lo sento come un’ancora nel mare burrascoso dei miei pensieri, poiché è l’unica cosa che veramente riesce a distrarmi e occupare la mia mente.

In questo periodo nonostante la confusione che mi sovrasta sto provando a tenerli a bada i pensieri e riordinarli. Sto riuscendo a trarre qualcosa di buono anche da questo momento difficile. Sto imparando non ad apprezzare ma a riconsiderare le piccole cose, a guardarle da un altro punto di vista e scoprire che anch’esse possono confortarmi e donarmi attimi di felicità. Ho imparato che la famiglia non è quella dove nasci e cresci; la famiglia in qualche modo ognuno la sceglie. La mia è composta da i miei genitori, mio fratello, i miei nonni, i miei zii, la mia parrocchia e i parrocchiani che la frequentano, le mie amiche, la mia squadra di nuoto, la mia allenatrice, i miei compagni di classe, i miei professori e professoresse e ogni persona che per me è importante. Questo grande vuoto che mi accompagna è anche dovuto dal fatto che da un giorno all’altro sono stata separata da una grandissima parte della mia famiglia e che non so per quanto dovrò starne lontana. Ciò mi ha fatto capire che non devo mai sottovalutare la fortuna di avere una così bella e grande famiglia. Ho imparato che molto spesso non considero la mia libertà come una fortuna, ma come una cosa scontata, un diritto naturale e ho capito la sua importanza ed essenzialità solo quando mi è stata privata. Secondo me è strano non avere la libertà di poter scegliere se stare a casa o uscire, se andare al cinema o al parco ed essere costretti da una forza superiore ed incontrollabile a stare a casa. Come ultima cosa ho imparato che non è necessario toccarsi e vedersi per essere vicini, basta che i nostri cuori siano uno vicino all’altro e non saremo mai soli. In conclusione la cosa più importante che ho imparato e che racchiude tutte queste è che non bisogna farsi abbattere dalla negatività ma bisogna andare avanti e trarre il meglio da ogni situazione.

Ludovica Catalano 3^D