Sempre la stessa storia..

Ovviamente tutti sappiamo cosa sta succedendo in Italia e in tutto il mondo, ma chi è che sa che queste stesse cose sono già successe qualche centinaio di anni fa?

Era l’inizio del 1600 e, come ci descrisse Manzoni, in corso c’era una pandemia se non a livello mondiale, sicuramente a livello europeo. Ne “I promessi sposi”, il romanzo che descrive al meglio quel periodo buio, Alessandro Manzoni spiega come si viveva e le situazioni erano esattamente le stesse. Infatti uno dei punti che esprime al meglio il contesto è “l’assalto ai forni” dove tutti gli abitanti della città attaccano in gruppo i forni per prendersi la farina, che per l’occasione era rincarata, “per affrontare la quarantena”, violando però le norme di sicurezza, come la distanza e il non toccarsi fra di loro.

Questo fenomeno si è verificato anche in questi giorni, con molti cittadini italiani che, dopo il decreto emanato dal premier Conte, si sono ammassati “assaltando” i supermercati, senza preoccuparsi di distanziarsi dal prossimo.

Anche nelle tempistiche si riscontrano molte similitudini, infatti Manzoni scrisse che dal primo caso al decreto delle autorità del tempo, passò un mese esatto, quando ormai la malattia era già entrata a Milano e noi, purtroppo, ci siamo trovati nella stessa situazione prendendo le precauzioni dovute quando il COVID-19 era già, ormai, in circolazione. Da qui si passa direttamente alla tendenza di minimizzare, perché già ai tempi della peste si era molto scettici e superficiali agli inizi. Anche adesso: ad esempio qualche giorno fa in Francia si sono trovate in piazza più di 2500 persone vestite da puffo per schernire il virus dicendo che era innocuo. Ora la Francia tiene tutto chiuso ed è uno dei paesi più infetti.

Per Manzoni i posti più in difficoltà erano gli ospedali, allora lazzaretti, per mancanza di personale e di posti letto. Noi ci troviamo nella stessa situazione in Lombardia, per adesso, ma anche in altre regioni del nord Italia.

Per fortuna noi al giorno d’oggi possiamo contare sul sostegno di persone molto influenti o di altri paesi come la Cina, ad esempio, che è il paese dove tutto è iniziato.

L’unica cosa positiva che abbiamo in comune coi nostri connazionali dell’epoca è lo sforzo che viene fatto in prima linea da medici e volontari, che allora erano i frati cappuccini e chi era sopravvissuto all’infezione, aiutando, chi con piccoli gesti come fare la spesa ai propri vicini più anziani e deboli e chi lavorando giorno e notte negli ospedali.

Detto questo spero che ognuno faccia il suo per aiutare il prossimo e per non diffondere questo virus rispettando le regole.
Anche se gli errori principali li abbiamo già commessi… 

Leon Chieppa
4°A