Un silenzio assordante

 

Nessuno, soprattutto noi giovani, pensava che rimanere isolati in casa, in una quarantena forzata, fosse così duro.

Quando i nonni o gli anziani in generale si lamentavano del loro isolamento abbiamo pensato: “Che problema potrà esserci nel rimanere a casa per un paio di mesi? Sarà facilissimo!”. 

Questo è il pensiero di coloro che non lo hanno vissuto e tra il viverlo ed il raccontarlo c’è molta differenza!

È in atto una guerra contro un nemico invisibile e silenzioso: un virus, il Covid-19, che sta portando nel mondo milioni di vittime. È pandemia. Le nostre vite sono state stravolte, le città hanno perso il loro aspetto, sono diventate spettrali, tutti stiamo stringendo i denti, poiché non possiamo uscire di casa. Queste misure stanno cambiando l’atteggiamento delle persone e soprattutto stanno “danneggiando”, con il silenzio, la città. La metropoli di Napoli non è mai stata così silenziosa e vuota. La differenza tra prima e durante la quarantena si sente, poiché ante quarantena, la vita procedeva nella normalità, ed il rumore caratterizzava le strade e le città. Ora intorno a noi solo silenzio, un silenzio che fa venire la pelle d’oca, poiché il minimo rumore rimbomba nel deserto di asfalto e palazzi.

La quarantena impedisce alle persone di uscire e bisogna evitare qualsiasi contatto fisico e questo influenza le vite di noi ragazzi che desideriamo tornare alla normalità: andare a scuola, poter uscire liberamente di casa, stare con i nostri amici e divertirci. Con loro le ore volavano e non ci prestavamo attenzione, ora le ore trascorrono molto lentamente: fissiamo le lancette degli orologi di casa aspettando l’ora di andare a dormire. 

La bellezza della “movida” di Napoli è unica nel suo genere perché i ragazzi stanno per la strada fino a tardi, facendo rumore o altro, e quindi c’è movimento; ora invece il silenzio devasta i nostri timpani. La città è deserta: si sentono solo le ambulanze che corrono per salvare vite umane, oppure le sigle dei telegiornali che rimbombano creando angoscia.

Ogni giorno sembra sempre più lungo e non si sa cosa possiamo fare, ci resta solo studiare, mangiare e dormire. 

In pochissimi sono riusciti a continuare le loro attività giornaliere, altri si sono dati alla pigrizia più totale. 

A causa di questa quarantena ciò che ci manca di più è stare con i nostri amici, “dividerci” da loro è stato come separare due gemelli. 

Oggi si possono usare tante piattaforme per comunicare ma ciò che manca è il contatto fisico e visivo. 

Adesso tutti i ricordi con i nostri amici ci sembrano desideri proibiti. 

Non poter stare con loro ci fa sentire soli e ci mette malinconia. 

Tutti quanti speriamo che questa situazione finisca il prima possibile e che tutto torni alla normalità.

Gianmarco De Luca 2Q Classico Cambridge 2.0

Liceo G.B. Vico Napoli