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Revenge porn e la continua lotta delle donne per i propri diritti

“Stupro tua sorella 2.0” è il canale scoperto pochi giorni fa sul servizio di messaggistica istantanea Telegram. Si tratta di un gruppo di, circa, 50.000 membri circa che usa l’app per lo scambio di contenuti pedopornografici. Le loro azioni solo legate al revenge porn, che consiste nella condivisione in rete di materiale intimo senza il consenso di chi vi è rappresentato.

I membri di questo gruppo sono “uomini”, preciso che le virgolette vanno messe perché non meritano di essere definiti tali, che si scambiano immagini di ragazze prese su internet o di madri, sorelle e figlie violandone la privacy. 

Con vari commenti, come: “Sono pro al femminicidio” e “Un po’ di pedofilia non guasta”, come se non bastasse, condividono i numeri di cellulare, indirizzo e informazioni per spronare i membri a stuprare e rendere infelice la vita delle proprie ex.

Quando, però, pochi giorni fa tutto il mondo è venuto a conoscenza di questo abominio, gli utenti non si sono fatti nessun problema a creare nuovi gruppi di riserva poiché il canale “Stupro tua sorella 2.0” è stato segnalato, determinandone la chiusura. 

Questo è l’ennesimo episodio dove si apprende ancora una volta che le donne non hanno ancora finito di lottare per essere rispettate e per avere diritti proprio come ce li hanno gli uomini. Le donne sono persone e non oggetti, bisogna aprire le menti. 

Aurora Gullotta, III B L