Intervista: Il lavoro ai tempi della Covid-19

 

Introduzione:

A causa della situazione attuale riguardante la pandemia

globale causata dal virus Sars-CoV-2, tutta la popolazione

mondiale sta cambiando molti dei

propri stili di vita. Tra questi, forse,

uno dei più importanti è quello

relativo al lavoro. Di fatto molte

aziende hanno recentemente

attivato un processo chiamato

Smart-Working che consente ai

lavoratori di rimanere nelle proprie

abitazioni e al tempo stesso di

lavorare mediante l’utilizzo di

computer e piattaforme di

videoconferenze e streaming. In

particolare in questa intervista

parleremo con l’impiegata Maria

Grazia Pagano per approfondire e

capire con più chiarezza tramite le

parole di una persona che sta

vivendo direttamente questi

cambiamenti, come si sta evolvendo l’attività lavorativa in

relazione a questa pandemia.

Intervista con un addetto ai lavori:

D : Innanzitutto parlaci un po’ di te, spiega di cosa ti occupi e dove lavori.

R : Mi chiamo Maria Grazia Pagano, ho 48 anni e lavoro in un’azienda farmaceutica nel settore della

ricerca clinica. Il mio specifico ruolo è quello di manager e gestisco un team di circa 28 persone.

D : Sicuramente sei a conoscenza di quello che sta accadendo in tutto il mondo relativamente al

coronavirus, quindi: quanto questo evento di portata globale ha, e sta impattando, sul tuo lavoro?

 

R : Molto, perché lavorando con ospedali e pazienti, questo evento ha portato ad un blocco delle

attività presso i centri ospedalieri, a seguito del carico di lavoro e delle urgenze che naturalmente

vedono impegnati i nostri medici e tutto il personale ospedaliero. In secondo luogo c’è stato un

impatto proprio sui pazienti, i quali stanno riducendo le loro visite ai centri ospedalieri e questo si

ripercuote sul buon esito delle sperimentazioni cliniche. Inoltre si creano anche problemi relativi ai

farmaci perché ci sono delle difficoltà nel farli recapitare presso gli ospedali e nel fornirli ai pazienti.

D : Continuando a parlare del virus, dal punto di vista personale cosa è cambiato nel tuo modo di

lavorare?

R : Personalmente nel mio lavoro questa cosa non ha avuto un impatto pratico, perché io già lavoro in

Smart Working da diversi mesi. Infatti la mia azienda, che è internazionale, sta implementando da

diversi anni il cosiddetto Feed Based Work, che oggi viene comunemente chiamato Smart Working.

Però ha avuto pesanti ripercussioni sull’organizzazione del lavoro, perché abbiamo dovuto

implementare degli Action Plan che hanno coinvolto il mio staff. Infatti poichè generalmente il mio

staff viaggia presso gli ospedali e chiaramente in questo periodo non può farlo e sta lavorando da

remoto, abbiamo dovuto cambiare l’attività da una tipologia On Sight ad una Off Sight.

D : Come hai detto precedentemente, sono diversi mesi che stai utilizzando lo Smart Working. Pensi

che sia un metodo di lavoro efficace, e che garantisca la stessa produttività lavorativa dei classici

metodi di lavoro?

R : Io ritengo che il lavoro da casa sia una buona opportunità e che abbia degli effetti positivi anche sul

bilanciamento tra la vita familiare e il lavoro, cioè quello che viene tecnicamente chiamato Home Life

Balance. Inoltre lo vedo applicabile in molti dei settori anche se chiaramente ci sono delle attività

lavorative che vanno fatte necessariamente presso i clienti. Per rispondere alla tua domanda, io credo

che lo Smart Working sia assolutamente efficace. Portando il mio esempio personale, posso dire che

nella mia azienda veniamo valutati in base agli obiettivi raggiunti e non in base al numero di ore

lavorate, quindi il lavorare da casa non ha alcun impatto sulla produttività e sulla valutazione delle

persone.

D : Volgendo lo sguardo al futuro, pensi che questa pandemia globale cambierà definitivamente il

modo di lavorare o tutto tornerà come prima?

R : Beh, io spero che come tutte le esperienze, anche questa del coronavirus ci porti ad essere tutti

migliori, e che quindi facciamo tutti tesoro di questa esperienza, anche e soprattutto nell’investire a

livello globale nella ricerca e nello sviluppo. I governi devono assolutamente investire in questo

ambito perché non possiamo permetterci di farci trovare impreparati contro questo tipo di minacce.

D : Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, le auguro una buona giornata

 

Una situazione complessa:

Da questa intervista si può capire molto bene la continua trasformazione che in questi giorni sta

caratterizzando l’organizzazione del lavoro e ancora non possiamo sapere quali saranno le evoluzioni

nei prossimi anni.

Aldo Ristori