Un disastro o un miglioramento?

Sono già molte settimane che siamo chiusi in casa a causa del coronavirus e, sin dai primi giorni, mi è capitato di leggere sui social di gente disperata che chiedeva di poter uscire di nuovo. Certamente la situazione che stiamo vivendo non è delle più facili, addirittura tragica per chi, a causa di questo male, ha perso delle persone care, però io continuo a credere che da ogni situazione negativa si debba cercare sempre di trarre il lato positivo: in questo caso, paradossalmente, mentre il virus continua ad espandersi in tutto il mondo, l’inquinamento sta diminuendo e la Terra respira come non faceva da moltissimo tempo. La notizia è arrivata dalle immagini pubblicate dall’ESA e dalla NASA, le quali mostrano la quasi completa scomparsa della nuvola tossica presente in molte parti dell’emisfero dovuto per lo più al ridottissimo utilizzo dei veicoli e delle industrie che hanno contribuito ad un calo del biossido di azoto, uno dei maggiori inquinanti atmosferici. Il blocco, inoltre, di tutti i mezzi acquatici ha consentito il ritorno dei delfini nei meravigliosi mari italiani mentre i canali di Venezia sono tornati limpidi e si possono ammirare i pesci che vi nuotano. Questi eventi hanno generato tanta meraviglia in tutto il popolo italiano tanto che il web è esploso, con meme e articoli che hanno parlato di questo evento eclatante, anche se da stupirsi non c’è molto, poiché i delfini, per esempio, hanno da sempre popolato il nostro mare ma noi, con le nostre azioni, avevamo causato la loro sparizione.

E, quindi, la mia domanda in questo momento è: cosa succederà quando si tornerà alla vita normale, che tutti noi desideriamo e, soprattutto, che impatto avrà questo aumento drastico e di nuovo improvviso sull’ambiente? Sarà maggiore o minore rispetto al “giorno zero” del coronavirus? Ancora certamente questo non si sa, ma sicuramente l’inquinamento tornerà̀ se non verranno prese le giuste precauzioni.

Proprio per questo motivo ho voluto scrivere e vorrei rivolgermi a tutte le persone che (spero) si siano soffermate a leggere il mio articolo, alle quali vorrei chiedere di iniziare a prendersi maggiormente cura di ciò̀ che ci circonda. Basti solo pensare che 50 anni fa milioni di persone come noi sono scese in strada per protestare per la tutela dell’ambiente a causa del disastro della compagnia Union Oil, passato alla storia come “Giornata Mondiale della Terra”, che continuiamo a celebrare ancora oggi. E fino a quest’autunno anche noi giovani siamo scesi in piazza sollecitati dalla giovanissima Greta Thunberg che con le sue parole ha coinvolto milioni di persone per aiutare la Terra. Mi piacerebbe, per quanto impossibile per me, arrivare anche al presidente Conte, che sta lavorando egregiamente per risolvere la situazione che sta affliggendo il nostro Paese in questo periodo: vorrei chiedergli di cercare di evitare tutto ciò, magari diminuendo la produzione di prodotti nocivi per l’ambiente come la plastica e, partendo proprio da questa tragica situazione attuale che nessuno avrebbe voluto né potuto immaginare, ma che adesso c’è ed è reale, indirizzando tutto il nostro Paese verso uno sviluppo industriale eco-sostenibile.

Antonia Russo

Liceo Scientifico “A. Volta” – II Fno