Un lancio storico.


Ieri, 30 maggio 2020, alle 15:22 ora locale, dal Kennedy Space Center in Florida, per la prima volta in 9 anni è partito un razzo americano, dal suolo americano con degli astronauti a bordo.
L’ultima volta è stata l’8 luglio 2011 quando lo Space Shuttle Endeavour partì per la Stazione Spaziale Internazionale con 4 astronauti a bordo. Da allora in poi, l’unico modo di raggiungere la stazione spaziale è stata la capsula russa Soyuz. In essa hanno viaggiato vari astronauti italiani famosi, come Paolo Nespoli, Samantha Cristoforetti, o Luca Parmitano. La nuova capsula, Dragon, una di due nuove capsule sviluppate privatamente, è stata costruita da SpaceX sotto la direzione di NASA.
Il lancio di ieri è stato il terzo lancio della capsula, e la seconda visita alla ISS. Il primo lancio è stato un test completo della capsula, con lancio, attracco e rientro nell’atmosfera, tutto automaticamente. Il secondo lancio è stato una prova del sistema di abbandono del lancio, un insieme di motori che sono usati per allontanare la capsula in caso di un problema con il razzo che la porta in orbita.
Questa nuova generazione di capsule è diversa dai suoi predecessori in un punto chiave: Dragon è stata sviluppata privatamente con l’aiuto di NASA. Questo programma in realtà include due capsule, costruite da due compagnie diverse. La seconda è la Starliner, costruita da Boeing. Meno avanzata di quella di SpaceX, Starliner ha tentato una prima missione di prova senza passeggeri, che purtroppo è fallita, rallentando il programma.
Il futuro dell’esplorazione spaziale sarà portato avanti dalle compagnie private, e questo è solo il primo passo.

Nicolas Butzbach, 3C classico Cambridge 2.0 -liceo G.B. Vico Napoli