Quel che ci racconta il Dna trovato nei libri medievali

Matthew Collins, un archeologo biomolecolare dell’Università di New York ha scoperto una “seconda” storia, per così dire, celata da sempre nei libri del Medioevo.
Una storia intrecciata da Dna umano e animale, una storia fatta di pelli, di virus e migrazioni.
I libri scritti dagli amanuensi quindi sono una vera e propria fonte di informazioni biologiche, e cosi afferma l’archeologo Collins, il quale per ben cinque anni si è occupato di studiare una edizione medievale del vangelo secondo Luca.
Essendo “una cassa piena di dati molecolari”, non è poi così bizzarra l’idea di analizzare il Dna ai libri medievali, stampati su pelle di animali.
Perciò quei documenti rappresentano migliaia di mandrie animali; i ricercatori sono inoltre riusciti, grazie alle briciole di patina ottenute strofinando le pagine con un cancellino, a prelevare il Dna di tutti coloro che avevano maneggiato, lavorato, abbracciato e baciato quei libri secolari.
Un gruppo di archeologi inglesi invece avevano tentato di estrarre il Dna dalle ossa di reperti animali durante uno scavo di un antico accampamento vichingo, tuttavia questo esperimento è stato un sonoro fallimento.
Mattew Collins, insegnante alla Tork University di Toronto, adesso si sta dedicando all’analisi dei Vangeli di York, libro sacro per la Chiesa Anglicana, usato tutt’oggi dagli Arcivescovi di York secondo il giuramento di fedeltà alla Chiesa.
Tale giuramento consiste nel dover baciare le pagine del Vangelo, cosi passando un frammento di Dna che rimarrà impresso per sempre nel libro e diventando dunque autori della “seconda” storia presente nei libri Medievali dell’epoca.
È una scoperta che va oltre quel mondo di amanuensi, cavalieri, streghe. “L’epoca buia” invece ci ha illuminato la strada verso una nuova scoperta, ha aperto le porte di quell’esistenza antica, di monaci, damigelle, scrivani e di tutti coloro che hanno toccato quei libri e ha spalancato un orizzonte biologico allo studio della storia e della letteratura.
Sta emergendo uno straordinario e impensabile “affresco bio-artistico” che svela i virus a causa del quale la popolazione soffriva, le migrazioni delle mandrie, tragedie e carestie con tecniche librarie, intrecciando fattori che prima sembravano non correlati.
Rachele Nigi / Liceo Classico Galileo di Firenze