• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Io, ragazza meticcia, non ho perso la speranza. L’odio non si elimina con altro odio

Io, ragazza meticcia, non ho perso la speranza. L’odio non si elimina con altro odio

Di Germana Sofia Ramirez Arostica

Il 2020 doveva essere un buon anno.

Gennaio: Covid 19 in Cina, tensioni se non quasi conflitto tra Stati Uniti, Iran e Iraq.

Inizio marzo, Covid 19 in Italia e negli stati europei, da lì in tutto il mondo.

Aprile, precisamente il 29, è passato vicino alla Terra uno dei più grandi meteoriti mai visti.

Arriviamo così a maggio 2020, precisamente il 25 maggio 2020. Stavo guardando le story dei miei amici sul social media Instagram, quando vedo il video di un uomo di colore che viene maltrattato, perciò clicco sul link del filmato e vedo due poliziotti che hanno arrestato questa persona, senza un apparente motivo e nonostante quest’uomo non avesse posto resistenza, vedo che lo buttano a terra e uno dei due agenti di polizia si piega con il ginocchio sopra al collo dell’uomo. Continuo a vedere il video, ormai noto a tutti, spero che i passanti facciano qualcosa, purtroppo nessuno interviene realmente se non per dire “fermatevi”. George Floyd muore. L’ultima cosa che dice è: “I can’t breath”, (non respiro), questa frase ha fatto il giro del mondo diventando un motto nelle proteste pacifiche.

Questo tragico evento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, chi ancora voleva restare ignaro dell’odio che circola come un virus, ha dovuto aprire gli occhi e prendere atto di ciò che succede e che per quanto l’umanità faccia progressi, continua a regredire dal punto di vista umano.

 Questo periodo mi ha fatto riflettere e sono arrivata a una conclusione. Usiamo spesso la parola “cuore”, quando siamo innamorati, quando vogliamo bene a una persona, questo simbolo iconico insomma, rappresenta l’amore, ma ci siamo mai resi conto che per l’odio non ne abbiamo uno? Questo perché noi siamo creati per dare al mondo il meglio di noi stessi, ed è bene ricordarsi che il male, che tutti abbiamo dentro di noi chi più chi meno, fa parte del bene e non viceversa. Noi dobbiamo dare il meglio di noi, ma non dobbiamo mai credere di essere meglio di qualcun altro, questo è un errore che tutti commettiamo.

Io sono una ragazza mulatta, meticcia, mista tra cultura nera e quella bianca, che ha sofferto sulla propria pelle la discriminazione contro le persone non bianche. Oggi posso dire, però, di essere fiera del colore della mia pelle, perché ho aperto la mente e ho capito che non è questo che mi deve contraddistinguere. Il mio sogno è quello di vivere negli Stati Uniti, difatti nel mio esame di terza media ho portato questo argomento, alla fine della mia esposizione un mio professore mi ha chiesto: ‘Ma tu vuoi vivere ancora negli Stati Uniti, nonostante le vicende che stanno accadendo?’;  io non ho nemmeno dovuto pensarci perché cosa dovrebbe impedirmelo? Il colore della mia pelle? La mia risposta è no, il mio sogno non verrà ostacolato.

Noi giovani possiamo cambiare le cose un domani, ma non riesco a dirlo quando mi sento dire “lavora schiava nera” e poi ancora “sto scherzando”, perché le persone che muoiono, le persone che vengono aggredite, non la vedono così.

D’altro canto non è decapitando statue o chiedendo di eliminare film come “Via col vento” che si risolve la situazione.

Eliminando oggi una prova della glorificazione che hanno ricevuto persone che hanno commesso delle atrocità, priviamo la generazione futura della conoscenza che io posso avere oggi grazie a queste testimonianze storiche. Tra l’altro rispondere all’odio con altro odio è come buttare benzina sul fuoco.

Persone come Nelson Mandela sono riuscite a perdonare chi gli ha fatto del male, dobbiamo imparare da loro, dobbiamo fare meglio di loro.

Io ho ancora speranza, credo nella bontà di tutti noi, credo nella testimonianza che ci lascia la storia, credo che dagli errori si impara, credo nel dare un’altra possibilità all’umanità perché non siamo dei robot, noi abbiamo dei sentimenti che vanno coltivati affinché diano i loro frutti, sentimenti che però non comprendano odio, risentimento, egoismo e superbia.

Quest’ odio circola come un virus. Spero che che un domani tutti sapremo amarci, perché nonostante tutto non possiamo condannare un popolo intero per lo sbaglio di uno, non siamo tutti uguali ma è importante sapere che ciò che ci rende diversi è ciò che abbiamo nel cuore e nella mente.

Germana Sofia Ramirez Arostica.