Il desiderio – Racconto

Corse velocemente su per le scale lasciando dietro di sé solo i suoi singhiozzi mal trattenuti.

Si chiuse in camera sbattendo la porta. Le tempie le scoppiavano e il cuore le batteva troppo forte, quasi le sembrava le stesse perforando il petto.

Ci aveva pensato, non c’era stato giorno in cui il desiderio di morire non le avesse imprigionato la mente. La morte, aveva capito, era la sua unica via di fuga.

Prese il telefono e percorse lentamente con le dita i graffi sullo schermo, come a cercare di ritardare il più possibile quella disperata azione. Dopo alcuni attimi di tentennamento accese l’oggetto ed scorse i contatti fino a raggiungere il fatidico numero. Non l’aveva salvato nella rubrica, non si era mai posto il problema di farlo.

– Ho bisogno di te – digitò sulla tastiera. In attesa di una risposta iniziò a girare per la stanza continuando a ripetersi che gliel’avrebbe chiesto quella volta. Non avrebbe più rimandato.

–  Hai sempre bisogno di me. Dimmi –  recitava il messaggio.

Rimase immobile ad aspettare, non sapeva cosa. La paura aveva iniziato a farsi spazio dentro di lei.

– Quindi? Sai già come funziona, no? –  incalzò il Numero e lei non poté far a meno di replicare con un semplice – Sì –.

– Allora che aspetti? Chiedi e sarà fatto –  la spronò il misterioso genio.

– Voglio morire –.

Le era costato davvero caro quel messaggio e per quanto potesse averla terrorizzata scriverlo, sapeva di aver fatto la cosa giusta.

– Mi dispiace, ma questo desiderio non lo posso esaudire. Se tu muori, io come posso avere la mia ricompensa? –

A quella risposta si bloccò e si accorse di aver iniziato nuovamente a piangere solo quando una lacrima le bagnò lo schermo del cellulare: come aveva potuto pensare che qualcuno sarebbe riuscito ad aiutarla?

– Ma puoi sempre pagarmi prima… –  aggiunse dopo il Numero.

– Cosa vuoi? Posso darti qualsiasi cosa per questo –  digitò sulla tastiera con una tale foga che riuscì a rigare nuovamente lo schermo.

– Tranquilla, non c’è fretta. Ho tutto il tempo per decidere –  fu l’ultimo messaggio da parte del realizzatore di desideri.

E lei rimase lì, immobile, lacrimante, con la consapevolezza che oramai era troppo tardi per tornare indietro. E con un sorriso forzato sulle labbra.

 

 

Sara Turchi

Classe 3G – Liceo Classico Galileo di Firenze