LA FINTA PRINCIPESSA E LA CIVETTA – Racconto

C’era una volta una giovane e bella contadina che, come tutti i contadini dei tempi passati, non aveva molte distrazioni.
Un giorno, mentre piantava l’insalata nell’orto davanti a casa sua, si accorse che era finita l’acqua delle piante e andò al castello per chiederla. Mentre un giovane uomo biondo e alto riempiva l’annaffiatoio, un uomo vestito di nero – credendo che lei fosse la principessa – la rapì. Visto che la ragazza non aveva parenti, nessuno si accorse di niente, tranne il ragazzo biondo che si accorse che non c’era più. Pensava, però, che fosse andata via. La contadina fece tutto il viaggio bendata fino a che non arrivarono in una stanza con nessuna porta o via d’uscita, solo una piccola finestra in alto. Da quella finestrella, l’uomo disse alla ragazza: – Io sono un mago! –, si trasformò in un merlo ed entrò nella stanza. La ragazza disse: – Come puoi morire? – . Lui, che era innamorato di lei, disse: – Con il fuoco! – . Passarono tre settimane, poi una notte, mentre dormiva, la ragazza sentì uno strano suono: era una civetta tutta bianca. L’animale si appoggiò sul davanzale della finestra e disse: – Come ti chiami, giovane principessa? -.
– Non sono una principessa, sono una contadina, comunque mi chiamo Jasmine. Tu come ti chiami? – .
La civetta rispose: – Sono Ariel, se vuoi ti aiuto ad uscire! –
Jasmine rispose di sì e Ariel si staccò una penna e gliela porse. La ragazza chiese alla civetta se aveva un fiammifero e lei rispose di sì. Jasmine prese la piuma e il fiammifero e se li mise in tasca. La piuma la trasformò in civetta e mentre volava sopra la stanza del mago, la bruciò e il mago morì.
La contadina non era mai stata così felice e libera, quindi passò tutta la vita sotto forma di civetta.

Scuola Primaria Vittorino da Feltre di Firenze