Riflessioni sulla pandemia

L’anno scolastico 2020/2021 non è per niente un anno come tutti noi ci saremmo aspettati, anzi, è la prima volta che si verifica un cambiamento simile al quale nessuno era mai stato preparato. A causa del virus SARS-CoV-2, tutte le scuole del mondo, quali di più, quali di meno, hanno apportato diverse modifiche alle loro strutture e ai loro metodi di insegnamento originario, per far si che gli studenti possano ricevere l’educazione scolastica in sicurezza. Dal 9 marzo 2020 noi studenti italiani, dopo la dichiarazione del lockdown, abbiamo iniziato a lavorare da casa assieme agli insegnati tramite diverse piattaforme digitali che consentono di fare lezione in tempo reale tutti insieme. Questo processo è continuato fino alla fine dell’anno scolastico 2019/2020, mentre per questo nuovo anno ci si è organizzati per far si che noi studenti si possa fare lezione anche in presenza.

Questo in quanto con la didattica a distanza per gli insegnati era stato difficile verificare che tutti gli studenti avessero ricevuto la completa istruzione scolastica degli ultimi 4 mesi.

Ogni scuola ha deciso di adottare metodi diversi a seconda di quanto possa essere favorevole a loro. Nel caso della mia scuola, per adesso, si procede con metà classe che si alterna con l’altra metà, una settimana sì e una no, in presenza, nell’attesa dei banchi singoli che permetteranno poi a tutti gli studenti di stare in presenza con le giuste precauzioni.

Dopo aver sperimentato entrambe le settimane, quella a casa e quella in presenza, posso dire di essere un po’ scettica sul come andrà in futuro, in quanto sono del parere che i banchi singoli non risolveranno la questione distanziamento perché, essendo le classi composte da più di 20 studenti e le aule non tanto grandi, non farà altro che aumentare la probabilità di contagio nella struttura.

Nonostante ci sia questo rischio, in classe almeno si rivedono i propri amici e compagni e penso che seguire la lezione sia pure più facile che da casa in quanto oltre a distrarsi più facilmente, alcuni professori adoperano diverse tecniche di insegnamento che possono andare bene per quelli che stanno in classe ma risultare meno efficaci nell’apprendere per quelli che seguono da casa. Quindi penso che sarebbe più comodo fare in modo che gli studenti possano partecipare alla lezione o tutti in presenza o tutti a distanza, ma in questo periodo bisogna fare bene le scelte sia per gli insegnanti che per gli studenti in modo tale da poter completare al meglio il programma ma allo stesso tempo salvaguardando la salute di tutti.

Elisa Magnatantini IV D