Urban Legends 101: il diabolico barbiere di Fleet Street

Tra i vari film del celebre regista Tim Burton, con protagonista Johnny Depp, troviamo Sweeney Todd Il diabolico barbiere di Fleet Street. Un thriller del 2007, ispirato all’omonimo musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, e al dramma teatrale di George Dibdin Pitt

La storia

Viaggiamo indietro nel tempo. Siamo nel 1757 quando, nell’East End di Londra, una zona povera e molto popolosa, nasce un bambino il cui nome è Benjamin Barker (anche se nelle varie opere verrà chiamato Sweeney Todd). Già da piccolo questo bambino presenta forti segni di squilibrio: passa interi pomeriggi a dedicarsi alla violenza, da cui è particolarmente affascinato, tanto che sperimenta diverse torture sugli animali. Cresciuto in una situazione familiare difficile, rimane orfano appena dopo l’adolescenza e, per guadagnarsi da vivere, inizia a lavorare in una macelleria compiendo i primi furti. Sorpreso un giorno a rubare un orologio da taschino, viene condotto in carcere, dove rimane per cinque anni. La sua innata rabbia nei confronti del mondo, da questo momento, inizierà a crescere a dismisura.

Il carcere

Durante il periodo di prigionia lavora presso un barbiere, che gli fa da maestro, insegnandogli l’arte e affidandogli il compito di affilare le lame. Ricordiamoci di questo particolare, perché  è grazie al ricordo di Benjamin di affilare le lame e di tenerle ben taglienti che si svilupperà la storia. Appena uscito di prigione inizia a lavorare come barbiere ambulante. Dopo qualche tempo riesce finalmente a coronare il suo sogno e ad aprire una bottega tutta sua, nel quartiere “Fleet Street”. Ai suoi clienti riserva, però, un “trattamento particolare”: dopo averli fatti comodamente sedere sulla sedia presente in negozio, taglia loro la gola sottraendogli ogni avere. Per completare l’opera, Benjamin lascia scivolare i corpi nella cantina sotterranea attraverso una botola posta proprio sotto quella sedia.

Assetato di vendetta e colmo di rabbia arriverà a uccidere anche grazie all’aiuto della sua amante, Mrs Lovett, vedova e panettiera, che lo assiste nel nascondere i cadaveri, circa 160 persone. Per smaltire i corpi, Mrs Lovett ne fa dei pasticci di carne che sforna nella sua panetteria, bruciando poi le parti inutilizzabili. 

Il gran finale

I loro orrori non durano a lungo. Dalla cantina, con il passare del tempo, inizia a sollevarsi un odore di putridume che farà insospettire i vicini che avviseranno la polizia. Dopo un sopralluogo nei sotterranei verranno alla luce tutti i crimini commessi dalla coppia. Nel 1801 iniziano i processi di entrambi. La donna, sicura di una condanna a morte, si avvelena nella sua cella dopo aver confessato, mentre il nostro barbiere killer verrà impiccato davanti a migliaia di persone nel 1802

Benché si pensi sia una storia realmente accaduta, è più certa la teoria della leggenda: quella del diabolico barbiere di Fleet Street è semplicemente una storia inventata.