La preziosità dell’anima

Le dita scorrono, una dopo l’altra, sui colori dalle diverse sfumature, incapace di dire qual è il più bello. Ognuno ha la sua bellezza. Con il rosso si può disegnare il chiarore del fuoco di un falò. Il fuoco riscalda e sprigiona tranquillità. Ti porta a chiudere gli occhi con l’inganno del suo calore e ti porta ad immergerti nei tuoi pensieri. Che sfumature hanno i pensieri? Possono essere celesti se si pensa all’infinità del cielo, tappezzato di piccole gemme luminose. Ti sei mai chiesto perché si esprime un desiderio quando si scorge una stella cadente? Manuel se lo è sempre chiesto. Molte sono le sue teorie ma nessuna gli sembra giusta. Preferisce pensare più al color cioccolato come gli occhi di Fatima. Occhi dai lineamenti a cerbiatto che ti incatenano al primo sguardo.  

FATIMA

Lei era seduta poco più avanti di lui. Indossava sempre un Hijab, ogni giorno di un colore diverso. Quest’ultimo, era in quel momento illuminato dal sole, un fascio di luce in cui si notavano anche i pulviscoli della polvere che danzavano facendo piroette su se stessi. Lui in quel momento voleva tanto essere uno di loro però non voleva ballare da solo. Voleva dare la mano a Fatima e fare un ballo insieme. Lui avrebbe finto, anche perché non sapeva nulla di danza ma il solo pensiero di passare del tempo con lei, lo rendeva felice.

I SUOI COMPAGNI

Mentre fantasticava nella sua mente, continuò a disegnare. Ormai aveva quasi concluso: gli mancava solo qualche rifinitura e poi poteva chiudere il blocchetto dei disegni. Ogni tanto alzava lo sguardo per osservare gli altri compagni di classe: ognuno aveva una sua personalità e una sua diversità. Ognuno era bello a modo suo. Giulia era molto carina con tutti e aveva un cuore grande, infatti aiutava spesso chi aveva difficoltà con i compiti. Marta invece, era amante dello sport, infatti giocava nella squadra di pallavolo della scuola. Giovanni aveva una passione per i videogiochi mentre Marco per la moda.

Poi c’era Ilaria, una ragazza davvero stupenda che aveva – come Manuel – una passione per il disegno. Era dieci volte meglio di lui. La ammirava moltissimo. Lei però veniva preso in giro di continuo, facendole innalzare muri intorno a sé. Si sentiva sbagliata, descritta in quelle parole. Tutto ciò le fece perdere tutta l’autostima per sé, facendola sprofondare nel malato mondo dei disturbi alimentari. Ma non è l’unica. Non devi assolutamente credere che i disturbi alimentari nascano solo in persone con problemi di peso. La vedi quella ragazza laggiù? Sembra così delicata come il fiore di una margherita bianca. Simona si sveglia tutte le mattine alle cinque per fare palestra e mangia solo piccoli spuntini durante il giorno. Temo che lei voglia diventare ancora più piccola e Manuel vorrebbe tanto aiutarla. Vorrebbe aiutarle entrambe, ma se il cambiamento non è voluto da loro in primis, da solo lui, nulla può fare. 

L’AMORE

Voleva talmente tanto bene a Fatima che un pomeriggio le chiese di andare a vedere le nuvole. Lei entusiasta accettò e passarono tutto il tempo a commentare le bizzarre figure che decoravano la volta celeste. Potevi vedere nuvole a forma di animali, di fiori e persino simili a persone. Dopo un po’ cominciarono a fare delle bolle di sapone. Ogni bolla identica all’apparenza ma se guardavi bene, potevi notare le grandezze diverse e i diversi colori che riflettevano. Potevi persino vedere il tuo riflesso se ti avvicinavi troppo. È ciò che fecero anche loro: cominciarono a fare facce buffe specchiandosi nelle bolle per poi toccarle con un dito e farle scomparire. Puf. Il vuoto. Il vuoto come quello che Fatima lasciò a Manuel.

Purtroppo non saremo giovani per sempre. La vita è come un treno e tu sei solo uno dei tanti passeggeri seduto su uno dei vagoni. C’è chi è seduto nel vagone della prima classe e chi nel vagone economico. C’è chi non riesce a prenderlo nemmeno. E rimane indietro. Rimane lì, osservando il treno che passa davanti ai suoi occhi, senza poter fare nulla per fermarlo. Alcuni sono davvero giovani e ti si strazia il cuore perché non hanno avuto modo nemmeno di sapere cos’era un treno. Alcuni lo sentono solo, altri lo vedono solo. C’è anche chi non sente e non vede. 

Ma Manuel (così come nessuno) non dovrebbe sentirsi scoraggiato solo per un cuore spezzato, perché lui sul treno c’è ed è solo l’inizio del viaggio. Potrà avere modo di conoscere la bellezza dei luoghi. Potrà trascorrere le vacanze al mare, nuotando nelle sue limpide acque; sciare o scalare le montagne più alte; trascorrere qualche ora su una mongolfiera e perché no, portarsi un paracadute e provare il brivido dell’adrenalina; conoscere cosa significa essere padre se lo vorrà e insegnare al suo piccolo quali sono i veri valori della vita. Ed è proprio ciò che farà. Si sposerà giovane, impaziente di donare amore ad una famiglia e avrà un figlio di nome Gabriele.

IN FUTURO

Ilaria e Simona hanno prese strade diverse. Ilaria ha cominciato ad accettare ogni giorno, sempre di più, il suo corpo e ora continua a promuovere campagne contro il bodyshaming. È grazie a lei se oggi molte ragazze con qualche chilo di troppo o meno  hanno tanta confidenza da accettarsi per così come sono. Altre ci stanno ancora provando e la via del successo è vicina, così come Simona: lei si porta ancora il peso dell’ossessione per il cibo sulle spalle, ma pian piano sta cominciando a svuotarlo, sentendosi finalmente sempre più libera. Ti ricordi ancora di Fatima vero? Anche lei è cresciuta e ha seguito i suoi sogni. Fa la make-up artist in Francia. Il suo purtroppo è stato un matrimonio combinato: suo marito non era violento, anzi, era un uomo davvero rispettabile però la privava dei suoi sogni. Il matrimonio infatti non durò molto e i due divorziarono. 

SAMIRA

Dal loro matrimonio è nata una figlia, Samira, e anche se la sua custodia dovrebbe essere del padre, Fatima ha fatto di tutto per tenerla con sé. Samira ad oggi ha sei anni e ieri è stato il suo primo giorno di scuola. La mamma aveva notato fin da subito che c’era qualcosa che non andava, ma decise di dare tutto il tempo necessario alla figlia per confidarsi con lei. Quel momento arrivò la sera, quando prima di andare a dormire, la piccola chiese alla madre: “Mamma perché mi hai fatto diversa?”. La mamma si sentì una mano invisibile attorcigliarle le viscere e un nodo in gola per quello che le sue orecchie avevano appena sentito. Trattenne le sue lacrime e fece un respiro profondo.  

“Ti ho fatta diversa perché volevo che tu fossi unica. Non tutti hanno la pazienza di vedere dentro una persona come te e devi sentirti speciale. Perché solo in pochi riusciranno a vedere il luccichio del tesoro che è in te. Non farti giudicare per il colore della tua pelle. Siamo tutti diversi e unici, e tu un po’ di più. Continua a brillare tesoro mio. Solo chi sa vedere davvero, noterà la preziosità della tua anima”. La bambina, ora in lacrime per le belle parole della madre, aggiunse: “Anche Gabriele mi ha detto una cosa simile. Dice che sono bella così”. 

di Elisa Vallasi