La didattica a distanza è davvero efficace?

Da un mese a questa parte in Italia le scuole superiori sono tornate in modalità didattica a distanza, la promessa di un nuovo anno scolastico in presenza si è rivelata soltanto un’illusione.
Nonostante molti pensino che questa modalità porti più benefici per gli studenti, in realtà ha molti lati negativi. Mentre da un lato i ragazzi hanno più tempo per dedicarsi allo studio, dall’altro il carico di compiti è molto più alto. Inoltre la comunicazione fra studenti e professori è limitata, e questo porta a numerose incomprensioni. Inutile dire che ciò va a discapito del rendimento degli alunni. Tuttavia risulta più agevole per gli studenti partecipare alle lezioni in quanto non ci sono problemi per quanto riguarda i trasporti e gli spostamenti. D’altro canto non bisogna sottovalutare i numerosi problemi tecnici e i disagi fisici, come mal di testa e bruciore agli occhi, provocati dalle tante ore passate davanti a uno schermo. Tra gli studenti più penalizzati abbiamo inoltre quelli con disabilità che non possono contare sulla presenza costante di un insegnante di sostegno. È anche vero che gli alunni più timidi e introversi hanno tratto vantaggio dall’apprendimento a distanza perché non sono obbligati ad esporsi troppo. Un altro problema che si presenta, specialmente per le famiglie numerose, è che spesso non si hanno dispositivi a sufficienza o una buona connessione per poter seguire al meglio le lezioni. Per far fronte a questo però molte scuole mettono a disposizione degli studenti dei dispositivi in comodato d’uso e la possibilità di seguire le lezioni direttamente da scuola.
Detto ciò possiamo arrivare alla conclusione che la didattica a distanza ha tanti lati positivi quanti negativi. Può quindi sostituire momentaneamente la didattica in presenza ma non può essere adottata come soluzione definitiva.

 

Gandolfi Elena
Guccini Valentina
Guizzardi Chiara
Zanotti Alessandra