La crisi del sogno americano

Il sogno americano è tutt’oggi un qualcosa di irraggiungibile, quasi inaccessibile.

Ma cos’è il sogno americano? C’è chi lo intende come la speranza, condivisa sia dagli estimatori degli Stati Uniti d’America sia da parte degli stessi abitanti, che attraverso il duro lavoro, il coraggio, la determinazione di raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità economica. C’è chi, invece, vede l’America, come la patria del benessere, della fama, del cinema, dell’economia, della felicità.

Vi è un dubbio: è davvero così? I film americani con i loro protagonisti e personaggi sono, spesso, presi come modelli dagli adolescenti. Ma le loro vite rappresentano la realtà? È tutta finzione o l’America è veramente un Paese da idolatrare?
La maggior parte dei teenager porta avanti sin dai primi anni di liceo questo sogno, quello di andare in America con l’idea di divertirsi, per studio o per lavoro; crescendo, però, ci si inizia a porre la domanda se il sogno americano sia solo un’utopia, un qualcosa di insito solo nella propria mente.

I teenager arrivano, spesso, ad un punto in cui la sfiducia li assale; la causa è che ormai il mondo gira intorno al denaro e se non ne possiedi abbastanza, il sogno che tanto coltivi si frantuma.  Oggi, andare all’università dipende dai soldi posseduti dalla propria famiglia e per molti ragazzi è impossibile, a meno che non si ottenga una borsa di studio o ci si carichi di debiti. Se questo è un effetto momentaneo della crisi oppure se la realtà è ormai questa, non lo sappiamo. Ma oggi gli adolescenti sono sempre meno motivati a portare avanti i loro sogni, perdendo fiducia nel futuro, nel loro destino radioso, che finora era stata la chiave del successo dell’ultima superpotenza rimasta al mondo.

La rinascita, la ricchezza e il successo sono gli ingredienti base del grande sogno americano.
Sfortunatamente, proprio come nel resto del mondo vi sono due facce della stessa medaglia: da un lato, una città fatta di luci, sogni e speranze; dall’altro, una città dominata da incubi, ombre e disperazione. Il sogno americano è forse così “inarrivabile” proprio a causa della mancanza di mezze misure. C’è un’America di chi, all’angolo della strada fruga tra i bidoni della spazzatura per recuperare gli avanzi del giorno prima ed un’America di chi ostenta con compiacimento, i segni della propria opulenza. C’è un’America fatta di megalopoli caotiche e persone incapaci di non esibire i propri averi e un’America all’interno della quale,  percorrendone le infinite vie, a volte sembra di trovarsi dentro il set cinematografico di “The walking dead”, in un mondo apocalittico, dominato da zombie.

In America la realtà è, spesso, il contrario di ciò che appare. Qualcuno lo definisce  come il Paese della libertà, dove ciascuno può esprimere se stesso; altri, invece, lo definiscono come il Paese dell’indifferenza, dell’individualismo elevato all’ennesima potenza, il Paese dei contrasti economici e degli odi razziali. Insomma, ognuno si costruisce l’immagine che preferisce.
L’America è paragonabile al giorno e alla notte, il giorno è metafora di ricchezza, lusso e sviluppo; la notte, di povertà, in un’oscurità in cui si nascondono i “fantasmi” del sogno
americano”, i senzatetto vittime di questo sogno.

Senzatetto dormono in un parcheggio a Las Vegas.

L’America è come una matrioska, al suo interno contiene un’altra nazione, quella in cui vivono gli homeless: uomini arrivati in America con la speranza di dare un senso alla propria vita o a quella dei propri figli, con la speme di smarrire ogni tipo di preoccupazione, sofferenza o esigenza economica e, invece, quello che hanno smarrito è stata la propria casa.

Martin Luther King riempì questo sogno di aspettative ancora più grandi e più nobili, dando al
“suo” sogno una dimensione umana capace di andare oltre la qualità della vita e la prosperità
economica, volendo porre fine ad ogni tipo di discriminazione. Il sogno di Martin Luther King muore insieme a lui il 4 aprile del 1968, a Memphis.

Nonostante i tentativi di migliorare l’economia e la società, vi sono sempre personaggi come Donald Trump, Richard Nixone e Ronald Reagan che hanno contributo allo sgretolamento del sogno americano.

Il sogno americano è esistito davvero solo nel cuore e nella mente di chi ogni giorno, e non solo in America ma in ogni parte del mondo, viveva e vive davvero da persona libera. Il vero sogno americano, quello che tutti desiderano realizzare, è quello portato avanti da Martin Luter King, di cui resta il ricordo delle sue parole, calpestate ogni giorno dalla quotidianità: “I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal… ”.


Sebbene si fannp passi indietro rispetto al compimento dell’obiettivo finalizzato alla concretizzazione di questo sogno, è necessario continuare ad essere capaci di sognare, proprio come disse Nelson Mandela… con la consapevolezza che quel sogno sia davvero realizzabile.
Francesca Cammarota III A