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Recensione del libro “La regina degli scacchi” di Walter Tevis

La regina degli scacchi è un romanzo di formazione scritto da Walter Tevis nel 1938. Il titolo originale cioè “The queens gambit” è il nome di una famosa apertura negli scacchi, ovvero il gambetto.

Il romanzo è tratto da una storia vera e parla della giovane Beth Harmon che rimane orfana da bambina e nell’orfanotrofio in cui cresce scopre per caso il gioco degli scacchi che diventa per lei un modo di scappare dalla realtà di essere orfana. Il romanzo segue anche la crescita della protagonista sia come donna che come scacchista e la sua lotta fin da piccolissima con la dipendenza, tema ricorrente nelle opere di Walter Tevis. Nel libro è molto importante anche il tema della solitudine poiché Beth cresce quasi completamente sola.

Ho trovato questo romanzo veramente bello e soprattutto molto interessante. I temi trattati sono pesanti, ma l’autore riesce a trattarli con leggerezza rendendo il libro facile da leggere. Parlando di un interesse così poco comune come gli scacchi è difficile far interessare un pubblico che non è già appassionato all’argomento. L’autore, però, ci è riuscito perfettamente e nonostante io non abbia mai giocato scacchi non l’ho trovato né difficile da capire né noioso.

L’autore tratta il tema della solitudine con una grande sensibilità e rende facile immedesimarsi nella protagonista nonostante la sua storia sia così lontana da noi. È interessante anche la rappresentazione delle difficoltà di una donna ad affermarsi in un settore quasi completamente maschile come  quello degli scacchi. 

Questo libro è molto bello anche per come aiuta a capire dei temi così lontani da noi e per come permette di immedesimarsi nella protagonista nonostante sia vissuta negli anni ’40. Lo consiglierei a tutti a prescindere dall’età perché credo possa aiutare a capire meglio la solitudine, la pressione della competizione e altri temi molto interessanti.

Marianna Fiori