Un cervello sotto stress – SinapsiLab

Quante volte ci è capitato durante la giornata di pronunciare la frase “mamma mia che stress!”

Ma cos’è effettivamente lo stress? In questo particolare periodo lo stiamo percependo un po’ tutti. Come prima cosa è una risposta fisiologica. Dall’inglese “stress response”, che non va tradotto come risposta allo stress, ma risposta dello stress. E’ appunto una risposta attiva, orchestrata interamente dal cervello, che serve a reagire o scappare da una determinata situazione. Lo stress non è al di fuori ma dentro di noi, è il nostro organismo a decidere cosa sia “stressante” e cosa no.

Ogni soggetto è in equilibrio con l’ambiente, nel momento in cui quest’ultimo subisce una mutazione, questo cambiamento è letto dal cervello come stress, che attiva una serie di risposte adattive necessarie. Tant’è che, in una data circostanza, potrebbe anche migliorare la nostra reattività, infatti, grazie ad esso, riusciremmo a scappare se mai dovessimo trovarci davanti un leone o un qualcosa che è sinonimo di pericolo.

D’altra parte non sempre questa riposta va come dovrebbe andare. Nel momento in cui è troppo intenso e ripetuto o si verifica in soggetti troppo vulnerabili, l’equilibrio creato prima si rompe e il soggetto può imbattersi anche in patologie psichiatriche come depressione e ansia.

Andando più nello specifico, lo stress coinvolge l’ippocampo e il lobo frontale, due aree del cervello particolarmente sviluppate nell’uomo. Sono formati da neuroni piramidali a loro volta ramificati in prolungamenti albero dendritico che raccolgono le informazioni. Questi prolungamenti sono molto instabili.

Ad esempio, leggendo questo articolo il nostro cervello sta assorbendo informazioni, stiamo imparando cose nuove e esattamente in questo momento i nostri neuroni stanno cambiando forma.

Invece, durante una fase di stress troppo acuto, il neurone si ritrae, azione che porta lo sviluppo di depressione, ansia e difficoltà cognitive.

Fortunatamente questa mutazione non è irreversibile, si può sempre tornare indietro.

Nel caso di soggetti affetti da patologie psichiatriche si può migliorare attraverso terapie o specifici farmaci.

Ma cosa possiamo fare tutti noi?

Attività fisica. La risposta potrebbe sorprendere, ma quest’ultima innesca una serie di reazioni muscolari che aiutano a ridurre lo stress, da non confondere con l’ansia. Lo stress è una risposta a qualcosa di istantaneo, l’ansia invece è legata al fenomeno della paura per qualcosa che potrebbe accadere.

 

di Margherita Cerritelli