Mascolinità tossica: cos’è

Fin da piccoli i bambini vengono educati ad essere mascolini, a preferire il colore blu e a giocare con le macchinine, gli viene detto che solo le bambine possono truccarsi e giocare con le bambole.

‘La mascolinità tossica si riferisce alle attitudini costruite socialmente che descrivono il ruolo di genere mascolino come violento, non emotivo, sessualmente aggressivo, e così via.”, questo è ciò che troviamo cercando la definizione di mascolinità tossica su internet, è una mascolinità obbligata che viene spinta sugli uomini usando frasi come “Non piangere, femminuccia”, “Ma come ti vesti? Sei gay?”, “Lo smalto sulle unghie è una cosa da donne”‘.

A causa di questi stereotipi, molte volte l’uomo che si atteggia in modo più “femminile” reprime la propria personalità perché teme di essere etichettato come omosessuale ma c’è da ricordare che le due cose sono indipendenti l’una dall’altra.

Negli ultimi tempi si sta cercando di normalizzare questo modo di essere e di abbattere gli stereotipi soprattutto tramite i social network dove molti uomini e ragazzi si mostrano per ciò che sono. Questi si comportano in modo completamente naturale, mostrano il trucco e l’outfit, lo smalto e i capelli e spesso lo fanno tramite dei veri e propri tutorial, come fa l’influencer James Charles.

Anche molti uomini conosciuti a livello nazionale e internazionale cercano di normalizzare questi comportamenti: Il primo esempio che ci viene in mente è sicuramente Harry Styles che ha posato per Vogue indossando un abito femminile, come ha fatto in molti red carpet e che ha adottato uno stile completamente gender neutral. Anche il cantante Ghali si è spesso mostrato indossare capi femminili e per questo è stato fortemente attaccato da molti fan e da alcuni colleghi, ma nonostante ciò non ha smesso di mostrarsi per quello che è. Justin Bieber crede che l’uomo possa essere debole e mostrare le proprie fragilità, infatti è sempre stato aperto riguardo la sua depressione, le sue dipendenze e l’amore per sua moglie.

Grazie ad artisti come quelli elencati, molti adolescenti e adulti hanno trasformato un semplice messaggio in uno stile di vita, sperando di renderlo “normale” agli occhi altrui.

            

 

Aurora Galli