Il caos dell’informazione

In collegamento con le classi terze e quarte, in due appuntamenti, la relatrice Eliana Lacorte della Cooperativa Ossigeno di Bologna ci permette di esplorare il mondo delle informazioni e della diffusione delle notizie.

L’incipit dell’incontro è stato il tema dei social network e di internet che, inevitabilmente, hanno cambiato la circolazione e anche la veridicità dei dati. Insomma il rischio delle cosiddette fake news c’è sempre stato, ma se per scrivere un articolo e pubblicarlo è assolutamente necessario fare delle ricerche e assicurarsi che le notizie siano vere, l’immediatezza che caratterizza i mass media comporta il rischio che ciò non avvenga. Per questo motivo non è raro imbattersi in articoli del tutto fallaci, a cui però la gente crede, che portano ad un’ulteriore trasmissione di questi. E’ questo il fenomeno dell’infodemia.

Quante volte leggiamo commenti indignati e talvolta violenti di persone sotto notizie assurde? Cadere nel tranello non è così difficile come si potrebbe pensare. Ci sono processi psicologici che provano a dare una spiegazione ai nostri comportamenti: abbiamo ad esempio l’effetto della terza persona, in cui riceviamo l’impressione di essere migliori degli altri nel distinguere il vero dal falso, o ancora la difficoltà ideologica che ognuno prova quando viene messo davanti ad un’idea a cui inizialmente non crede, fidandosi più della sua memoria e della prima impressione che della realtà.

Le bufale fanno sempre presa su fattori emotivi quali malcontento popolare, rabbia e paura, oppure stuzzicano la nostra immaginazione e la nostra curiosità tramite titoli ‘clickbait ‘, o ancora cercano di trovare una soluzione semplice ad un problema complesso. E’ stato anche chiesto ai ragazzi di cercare online qualche esempio di notizia fasulla. Ovviamente i risultati sono stati molteplici, la maggior parte sugli argomenti più avvertiti oggi, il covid e i vaccini.

La cosa importante da capire è che credere o no alle fake news non sempre dipende dal grado d’istruzione. Può succedere a tutti.

All’inizio del secondo appuntamento è stato proposto un gioco: tracciare il profilo di una persona pro e contro le bufale. Il soggetto pro, nell’immaginario dei ragazzi, risulta determinato, curioso, acculturato, con esperienza, che lavora in team di specializzati, con una buona famiglia ed una bella vita. Il secondo, il soggetto contro, risulta opposto: credulone, ignorante, che vive da solo. Con questo piccolo esperimento abbiamo avuto l’ennesima prova sugli stereotipi che ci creiamo.

I due incontri, a tratti anche divertenti, ci hanno fatto recepire la lezione! Prima di credere a tutto ciò che si legge, è bene ragionare ed informarsi meglio.

Francesca Casimiro