La crudeltà del circo con gli animali

Il circo che comprende l’uso di animali è uno degli spettacoli più tristi che possano esistere. Eppure ancora oggi, nonostante siano state rese note a tutti le condizioni aberranti in cui vivono i cosiddetti “animali da circo”, non pochi sono i genitori che portano i propri figli ad assistere ad una delle forme di sfruttamento più abominevoli che l’uomo sia riuscito a creare.

Privati del loro habitat e della loro dignità, ammassati in camion, chiusi dentro anguste gabbie e costretti con metodi crudeli ad eseguire azioni che non hanno nulla da spartire con la loro natura, la loro sofferenza urla silenziosamente ed è udibile solo a chi riesce a comprendere il diritto di libertà insito in ogni essere vivente.

A differenza degli artisti, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di vivere in gabbia. Non scelgono di essere trasportati per centinaia di chilometri. Gli animali sono ridotta burattini nelle mani dei domatori e costretti ad una vita contro la loro natura.

Anche se i bambini in un primo momento potrebbero trovare divertente l’esibizione, non traggono da essa alcun beneficio, né sotto l’aspetto pedagogico e didattico, né per quanto concerne lo sviluppo della propria sensibilità. Non è una scusa plausibile. Basterebbe spiegare ai bambini, con delicatezza, che gli animali al circo non si divertono, che soffrono dentro le gabbie e che vorrebbero giocare liberamente nel loro ambiente naturale.

I genitori dovrebbero educare i propri figli all’amore per tutti gli esseri viventi e non alla violenza e alla sopraffazione. Ogni essere dovrebbe godere della libertà di condurre la propria esistenza secondo natura e non dentro gabbie o piccoli recinti. Questo semplice concetto è stato finalmente compreso in alcuni stati del mondo. La Grecia ha abolito il circo con animali nel 2012, primo stato europeo a distinguersi in rispetto nei confronti degli animali.

Francesca Zaretti e Ginevra Onorascenzo, 3C