Social, ecco come usarli

I social media rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente legge, apprende e condivide informazioni e contenuti. Con i social media cambia radicalmente il modello di comunicazione tipico dei media tradizionali (radio, stampa, televisione): il messaggio non è più del tipo “da uno a molti” (cioè prevalentemente monodirezionale, dal broadcaster al suo pubblico), ma di tipo “peer”: più emittenti, alto livello di interazione. Questo cambio di modello comunicativo può portare a una democratizzazione dell’informazione, trasformando le persone da “mere” fruitrici di contenuti, ad editori esse stesse. I social media sono diventati molto popolari perché permettono alle persone di utilizzare il web per stabilire relazioni di tipo personale o lavorativo.

I social più noti oggi sono: whatsapp, instagram, facebook e da un po’ di tempo a questa parte anche tik tok. Essi, a volte, se usati in modo inadeguato possono anche causare situazioni spiacevoli e scorrette, come ad esempio il noto cyberbullismo, una forma di bullismo condotto attraverso strumenti telematici, come ad esempio tramite internet.

Il termine cyberbullying è stato coniato dal docente canadese Bill Belsey. I giuristi anglofoni distinguono di solito tra cyberbullying per sé (“cyberbullismo”), che avviene tra minorenni, e il cosiddetto cyberharassment (“cybermolestia”) che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne.

Personalmente parlando, dato il periodo che stiamo vivendo mi hanno aiutato e non poco ad affrontare il star chiusi in casa. Ho fatto moltissime nuove conoscenze/amicizie, di cui alcune le ho portate avanti fino ad oggi.

Emanuele Nicotra, III B