VIOLENZA OSTETRICA: E’ TEMPO DI FARSI SENTIRE

In Italia 1 donna su un milione denuncia

 

Per violenza ostetrica si intende l’appropriazione del corpo e dei processi riproduttivi della donna da parte del personale sanitario, che spesso ricorre a trattamenti invasivi, quali abuso di medicalizzazione, che fanno sì che la donna perda la propria autonomia e capacità di decidere liberamente del proprio corpo e della propria sessualità.    Una definizione giuridica per questo fenomeno viene formulata per la prima volta in Venezuela nel 2007 a seguito della diffusione del fenomeno in tutta l’America Latina.

In occidente si fatica, però, a fare i conti con questo tema. L’assenza di una legge, infatti, aumenta esponenzialmente il numero di abusi e, ovviamente, limita la possibilità di denunciare il fatto per vie legali, poi.

E’ stato però dimostrato che la violenza ostetrica è presente non solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche in quelli ad alto reddito. Nel 2014 il “World Health Organization” si pronuncia così: “Ogni donna ha il diritto al più elevato livello di salute raggiungibile, che include il diritto ad un’assistenza sanitaria rispettosa e dignitosa”. Sottolinea anche come sia sbagliato sottoporre la donna a trattamenti irrispettosi e invasivi durante il parto, come sia poco rispettoso lasciare aperta la porta sui corridoi mentre le donne stanno partorendo, o ancor peggio, come sia disumano invitare le donne a non urlare durante il travaglio; sono le parole di Alessandra Battisti, avvocato co-fondatrice dell?osservatorio sulla Violenza Ostetrica in Italia(OVO Italia).

Le donne hanno dunque iniziato a farsi sentire, nella speranza della promulgazione di una legge a riguardo, con l’hashtag #bastatacere. Dall’invito dell’OVO Italia, ecco che migliaia di donne raccontano la loro esperienza, rendendoci partecipi di alcuni episodi a dir poco inquietanti. “Ma voi donne di quanta anestesia avete bisogno? E’ solo un taglietto”. Sono le sgradevoli parole rivolte a una mamma dopo la sua richiesta di anestesia all’annuncio di un raschiamento e satura.  Come osserva Battisti “alle donne viene detto di essere felici che il proprio bambino sia nato sano, mentre alla loro salute fisica ed emotiva non viene dato valore”

 

Di Martina Tarca