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Da Youtube a Twitch: la nuova frontiera dell’intrattenimento digitale

Il Boom di Twitch ha favorito il passaggio da video a live stream di numerosi utenti e content creator diventando la principale piattaforma d’intrattenimento digitale.

Youtube è una piattaforma in cui chiunque può mettere in mostra la sua creatività caricando video e contenuti digitali. Tutti possono avere un profilo dove mettere in evidenza le proprie “creazioni”; chi le carica in modo costante può essere definito content creator (letteralmente “creatore di contenuto”) che creando il contenuto accumula iscritti al proprio canale guadagnando soldi e rendendolo un vero e proprio lavoro. Per ogni video viene assegnato un bollino a seconda del rispetto delle norme della piattaforma: Bollino Rosso, Giallo e Verde. Il primo considera il video vietato ai minori di 18 anni e blocca ogni tipo di guadagno pecuniario, il secondo limita il guadagno e il bollino verde non ha restrizioni consentendo le pubblicità nei video (vera e propria fonte di guadagno). Fino al 2018 Youtube ha avuto il monopolio del settore dell’intrattenimento digitale arrivando a contare circa 1,8 miliardi di utenti. Nel 2019 una piattaforma di live stream, Twitch, ha avuto un aumento esponenziale di utenti e di spettatori terminando il monopolio di Youtube. L’organizzazione della nuova piattaforma si basa sulle dirette (o anche dette live streaming) con cui i content creator intrattengono il loro pubblico facendo quattro chiacchiere con loro o con qualche ospite oppure mettendo in mostra le loro abilità nei giochi del momento (questi sono le tipologie più popolari di live stream). La popolarità che ha ottenuto Twitch è dovuta soprattutto ad un rapporto più immediato e stretto con il content creator da parte del pubblico. Se su Youtube si può decidere cosa far vedere e cosa no, su Twitch non può avvenire ciò trasmettendo così l’immagine di se stessi senza filtri o maschere. Con la crescita di queste piattaforme aumentano sempre di più le persone che lavorano in questo ambiente guadagnando e facendolo diventare un lavoro a tutti gli effetti. Purtroppo c’è un sempre più diffuso pregiudizio sul lavoro di questi utenti: “Vengono pagati per giocare ai videogiochi” “Questo non è un vero lavoro”. Sono le frasi più sentite riguardanti i content creator. Ancora molte persone non accettano questi tipi di lavori anche se lo sono a tutti gli effetti poiché avendo la partita Iva sono considerati liberi professionisti.

La tecnologia è, e sarà sempre di più presente nella nostra vita e potrà essere utilizzata per renderla più semplice e più sicura, ma anche l’aspetto più leggero deve essere preso in considerazione. Bisognerebbe aprire la mente e ampliare gli orizzonti a nuovi lavori basati sull’intrattenimento che poggiano sulla forza della tecnologia. Stiamo assistendo ad una rivoluzione simile a quella che l’avvento della televisione portò negli anni ’60.

Giuseppe Della Spina e Luca Italiano, 4E sc