Intervista ad Omero

 

Ho deciso di intervistare il grande poeta Omero e per farlo ho dovuto viaggiare indietro nel tempo, spero che accetti questa intervista poiché sono molto curiosa di conoscerlo e di parlarci.

 

I= Salve signore Omero sono una giornalista, le volevo chiedere se le andava di fare un’ intervista, sa, molte persone sono curiose di conoscerla e per me sarebbe davvero un onore. Quindi che dice, le va bene rispondere a qualche mia domanda? 

O= Certo, è la prima volta che mi intervistano, incominciamo subito.

I= Mi fa piacere che sia contento, allora inizio con la prima domanda: chi è stato lei veramente, non ci sono molte fonti a riguardo , come mai?

O= La verità è che anche io non sono più sicuro delle mie origini; alcuni dicono che sono stato generato da una ninfa o che fossi il discendente di Orfeo, molti pensano che io sia cieco, un poeta che quindi vaga senza alcuna meta. Non so precisamente dove sono nato, poiché ben sette città greche si presero l’onore di avermi dato natali. L’unica notizia certa è la mia morte: sono morto nell’isola di Io. Mi dispiace non darle risposte certe, ma come lei sa la mia figura è sempre stata un punto interrogativo.

I= Sappiamo che ha scritto ben 2 opere che sono diventate molto importanti, pensi che si studiano anche a scuola. Sto parlando dell’Iliade e dell’Odissea .Che mi sa dire di queste?

O= Ho scritto l’Iliade quando ero molto giovane, per comporla ho impiegato molti anni, sono molto affezionato a quest’ opera perché è stata la prima, l’Odissea invece è stata scritta quando ero in età avanzata, era molto diversa dall’Iliade ed è proprio per questo che molte persone pensano non sia stato io a scriverla.

I= Mi parli un po’ dei personaggi dell’Iliade, qual è il personaggio che lei apprezza di più?

O= È una domanda un po’ complicata, ma tra tutti i personaggi quello che ho apprezzato di più è Ettore, perché ammiro molto l’amore che lui prova sia per suo figlio, sia per la moglie Andromaca; ci ho tenuto a rappresentare un rapporto di matrimonio sano tra i due coniugi. 

Mi piace molto anche Achille, nonostante sia molto diverso da Ettore, ammiro molto la sua determinazione e il suo coraggio.

I= Tra i personaggi dell’Odissea invece qual è quello che apprezza di più?

O= Può sembrare banale, ma ovviamente Ulisse, mi piace che sia diverso dagli altri eroi, i quali, al contrario di lui, passano sempre alle armi, Ulisse infatti usa molto di più la sua intelligenza e la sua furbizia. Ammiro molto anche la figura di Penelope, la trova una donna molto intelligente e soprattutto molto innamorata di suo marito.

I= Nei suoi poemi intervengono spesso gli dei . Quanto importante è stata per gli uomini del suo tempo la fede in quest’ultimi?

O= Per i miei contemporanei una storia senza interventi divini non sarebbe stata credibile e non sarebbe neppure piaciuta. Anche la vita quotidiana è stata costantemente caratterizzata dal timore per gli dei a cui perciò venivano fatti sacrifici e offerte. 

I= Spero di non averla annoiata , la ringrazio della sua disponibilità è stato davvero un onore intervistarla.

O= Stia tranquilla non mi ha assolutamente annoiato anzi mi ha fatto molto piacere rispondere alle sue domande, spero di rincontrarla. Arrivederci

Roberta Panariello III C